pubblicato da Pagine di Difesa il 30 gennaio 2007
Sono ancora nell’aria di Kabul le parole del segretario alla Difesa statunitense Robert Gates sul prolungamento della missione per una brigata americana quando il presidente Hamid Karzai incontra la democratica Nancy Pelosi in visita in Afghanistan lo scorso 29 gennaio. “Vogliamo training ed equipaggiamento per le nostre Forze Armate”, chiede Karzai. E Nancy si mette a discutere con Hamid la richiesta proposta dall’amministrazione Bush nei confronti del Congresso di dieci milioni e mezzo di dollari: otto e mezzo per militari e polizia, due per la ricostruzione.
Mentre il presidente afgano insiste sulle sue priorità e la candidata democratica alla casa Bianca tiene duro sulla necessità di collaborazione tra il Pakistan e il paese dei papaveri nella lotta al terrorismo, il contingente italiano continua le sue attività nell’ambito della missione International Security Assistance Force (Isaf).
A Camp Invicta, dove ha sede il contingente nazionale Italfor-14 su base 7° reggimento alpini di Belluno comandato dal colonnello Antonio Maggi, è di stanza il Battle Group 3 costituito dal battaglione alpini Feltre. I suoi compiti sono il sostegno alle campagne di informazione e dei media, il supporto ai progetti di ricostruzione incluse le infrastrutture sanitarie, il sostegno alle operazioni di assistenza umanitaria e – cosa a cui il presidente afgano tiene davvero molto – la formazione e l’addestramento delle forze di sicurezza locali.
Il Battle Group è inquadrato nel Regional Command Capital (RC-C) a guida francese, che si articola in 32 Police District: l’area di operazione degli italiani è composta in tutto da dieci Police District. La sua unità di manovra è composta da due compagnie di manovra – la 66° compagnia alpini fucilieri El Camors di Belluno e la 47° compagnia alpini fucilieri L’Audace del 5° reggimento alpini di Vipiteno – e da un plotone di Ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti preparati per le operazioni speciali.
Nel Battle Group sono inquadrati: un plotone Nbc (nucleare, biologico, chimico) del 7° reggimento difesa Nbc Cremona di Civitavecchia; un nucleo Eod (explosive ordnance disposal) del 3° reggimento Genio guastatori di Udine e del 6° reggimento Genio pontieri di Roma; un nucleo Cimic (cooperazione civile-militare) del Cimic Group South di Motta di Livenza; un nucleo Fac (forward air controller) del 185° reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi di Livorno addestrati alla condotta di operazioni speciali: un plotone Sorao (sottosistema di sorveglianza acquisizione obiettivi) del 2° gruppo di Casarsa della Delizia del 41° reggimento Cordenons di Sora impiegati per la prima volta nel teatro afgano.
Il Battle Group 3 è supportato logisticamente in tutte le attività da un plotone comando combat service support. Le force protection delle unità di manovra si sono recentemente unite al team Cimic nella distribuzione di trenta tonnellate di legna, sessanta stufe e altrettanti contenitori d’acqua alle famiglie più povere della valle del Musahi. Alla polizia locale sono stati destinati maglioni invernali, giacche e binocoli.
Questo intervento umanitario avvenuto lo scorso 23 gennaio ha anticipato di due giorni la consegna di una autoambulanza Nissan Patrol al governatore di Musahi, Saif Ul Rahman. L’autoambulanza è attrezzata come clinica mobile dentistica e verrà utilizzata da un dentista afgano a favore degli abitanti della valle del Musahi. L’iniziativa rientra nel piano del contingente italiano di potenziare gli aiuti alla popolazione nel settore della sanità pubblica nell’ambito dell’area di competenza, e si inquadra nei compiti prestabiliti a fianco del sostegno al governo afgano nell’opera di ricostruzione.