Ago 24, 2011
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Le Nazioni Unite in Siria: una botta e via

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Non hanno fatto in tempo ad acclimatarsi e prendere confidenza con il fuso orario che i rappresentanti dell’Onu arrivati sabato 20 agosto in Siria se ne sono dovuti ripartire in fretta e furia, consigliati di andarsene per motivi di sicurezza a causa dell’intensificarsi delle proteste della popolazione.

Un precipitare della situazione peraltro prevedibile, se non atteso, dopo mesi di manifestazioni nelle piazze represse con ferocia e durezza dalle autorità.

A quanto pare però la delegazione umanitaria delle Nazioni Unite è stata colta di sorpresa dalla pericolosità del mutamento delle condizioni. Così, dopo avere visitato la cittadina di Homs lunedì 22 agosto, ha lasciato velocemente il paese, come si apprende dalla BBC.

Un articolo del britannico Independent riferisce attraverso testimonianze locali che le forze di sicurezza siriane hanno ucciso almeno sette persone non appena la delegazione umanitaria ha lasciato l’area, specificando che quattro di queste sono state colpite mentre manifestavano pacificamente contro il governo e tre, invece, sono state uccise nella città di Homs, divenuta ormai il focolaio delle proteste contro il presidente Assad.

“La missione [umanitaria] non è stata colpita”, ha assicurato il vice portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq lunedì stesso a New York. Se poi i delegati siano riusciti in meno di due giorni a “rilevare la necessità di cibo e di medicine”, obiettivo della missione, ancora non è stato comunicato.

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Fonte: BBC, Independent

Foto: mapsofworld.com

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Sicurezza