Apr 29, 2009
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AgustaWestland consegna l’ultimo elicottero presidenziale dopo il gran rifiuto americano

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elicottero AW101Il nono elicottero VH-71 a completamento della prima parte del programma di fornitura di elicotteri per la Casa Bianca ha lasciato ieri 28 aprile 2009 la sede AgustaWestland di Yeovil (UK). In settimana il cargo americano C-17 in cui il VH-71 è stato stivato lascerà il Regno Unito in direzione Usa per l’allestimento finale presso la Lockheed Martin prima della consegna definitiva.

La sigla VH-71 indica in termini tecnici il più noto elicottero presidenziale US-101, oggetto di un programma di rinnovamento che vede coinvolto il gruppo italiano Finmeccanica con la propria azienda varesina AgustaWestland dal 2005, anno di stipula del contratto.

Nell’ultimo mese si è parlato pubblicamente del rischio di uno stop al programma dopo le perplessità espresse dal segretario alla Difesa americano Robert Gates: “Questo programma – diceva Gates secondo quanto riportato in un articolo de Il Sole 24 Ore datato 7 aprile – è stato originariamente concepito per il rifornimento di 23 elicotteri al costo di 6,5 miliardi di dollari. Oggi il programma ha un costo stimato superiore ai 13 miliardi di dollari, è indietro di sei anni rispetto a quanto programmato e corre il rischio di non soddisfare la capacità richiesta”. Una dichiarazione avvenuta durante una conferenza stampa che annunciava tagli e cancellazioni nei progetti di acquisto del Pentagono.

Da allora si è parlato diffusamente del grande rifiuto americano, anche se in realtà la prima avvisaglia dell’inversione di tendenza dell’era Obama si era già annusata almeno un mese prima. A metà febbraio, infatti, il titolo Finmeccanica era crollato in Borsa proprio dopo l’annuncio della volontà di rivedere il sostegno al programma di rimpiazzo della flotta di elicotteri presidenziali da parte dello stesso destinatario.

Ai primi di marzo Pierfrancesco Guarguaglini, vertice del gruppo Finmeccanica, riteneva che la soluzione più logica e meno costosa fosse quella di portare a termine la prima fase e non buttar via gli otto elicotteri (allora) già consegnati. Scelta poi confermata dalla consegna del nono e ultimo elicottero. Del resto i costi erano lievitati a causa delle ulteriori richieste di allestimenti e di miglioramento della sicurezza del velivolo da parte del cliente.

In quella occasione era stato fatto presente che qualora gli Usa avessero scelto di non fare nulla, nel giro di due anni si sarebbero trovati senza un prodotto adeguato e avrebbero dovuto affrontare una nuova gara, dato che l’attuale elicottero – secondo una battuta colta al momento – porta il presidente solo fino a Camp David.

Queste linee essenziali comparvero poi sui media con varie interpretazioni e commenti nei giorni immediatamente successivi al 6 aprile, data in cui venne annunciato ampiamente il ripensamento americano. Ma secondo il sentiment di AgustaWestland, che è la diretta interessata dal punto di vista produttivo, il 90% di quanto scritto e raccontato non è sufficientemente chiaro.

Il programma è costituito da due fasi: Increment 1 e Increment 2. La prima fase è sviluppata sull’attuale AW101, anche se più evoluta. Prevede la consegna di nove elicotteri e di fatto si è conclusa ieri a Yeovil.

La seconda fase, invece, “non è ancora contrattata”. Ha per oggetto una macchina più pesante, con motori nuovi e innumerevoli richieste di modifica che hanno fatto aumentare il prezzo rispetto alla parte iniziale dell’offerta, anche in considerazione del fatto che tale tipo di macchina richiederebbe la presenza di 500 ingegneri dedicati esclusivamente e completamente a tale progetto.

Gates a questo punto propone di non accettare, mentre l’azienda italiana suggerisce di fornire lo stesso numero di macchine ma in versione Increment 1. E questo probabilmente sposterebbe la produzione in Usa.

Comunque sia, il destino di questo programma si conoscerà solo quando il Congresso si pronuncerà  in merito, per ora Gates ha espresso delle raccomandazioni.

Al momento AgustaWestland, nella persona del suo Ceo Giuseppe Orsi, può dirsi soddisfatta della consegna di un prodotto conforme – se non superiore – alle richieste del governo americano, in un periodo di tempo così breve da poter essere definito “inusuale in commesse di tali dimensioni e complessità”.

Orsi ha dichiarato che il VH-71 riunisce in sé migliori capacità tecniche dell’attuale elicottero ormai alla fine della sua vita operativa. In un comunicato stampa AgustaWestland illustra le caratteristiche di tale elicottero considerato una vera e propria piattaforma di comando e controllo; entrerà in uso alla fine del 2010 in seguito all’allestimento finale.

L’azienda varesina continuerà a fornire supporto tecnico e logistico alla flotta anche dopo quest’ultima consegna, restando pronta per l’avvio della seconda fase “o della varietà di soluzioni alternative sulla base delle caratteristiche del VH-71 di fase Increment 1″.

Foto: AgustaWestland

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Sicurezza