A tre giorni dalla consegna di Herat alle forze di sicurezza afgane da parte di Isaf, e alla vigilia della quarantunesima vittima del contingente militare italiano in Afghanistan, un grosso quantitativo di materiale per la produzione di ordigni esplosivi improvvisati (IED) e una vicina fabbrica per realizzarli sono stati scoperti tra Shindand e Farah, nell’Afghanistan occidentale, area di responsabilità del Regional Command West (RC-W) a guida italiana.
Razzi ed esplosivi in ottimo stato sono stati sequestrati, mentre cinque persone risultate positive al maneggio di esplosivi, oltre a essere in possesso di materiale esplosivo ed elettrico e ordigni improvvisati già confezionati, sono state arrestate dalla polizia afgana a Bala Balouk.
L’operazione, condotta dalle forze di sicurezza afgane con il supporto di Isaf, è stata possibile grazie a una segnalazione giunta dalla popolazione locale.
Il comunicato dell’RC-W della missione Nato Isaf recita così:
“Questi ennesimi arresti e ritrovamenti, oltre a testimoniare nuovamente l’efficienza e l’efficacia raggiunta dalle Forze di sicurezza afghane, sono il segno tangibile di quanto il pacifico popolo afgano, stanco di rimanere sempre più spesso coinvolto nell’esplosione dei famigerati ordigni esplosivi posizionati dagli insurgents in maniera indiscriminata lungo le strade afgane, confidi sempre più nell’operato e nelle capacità delle sue forze di sicurezza coordinate da un sistema giudiziario sempre più efficace e attivo che ha partecipato alle operazioni e si occuperà di seguire le indagini”.
Di fronte a un Afghanistan sempre più autonomo dal punto di vista della sicurezza, tanto da consentire la transition, ovvero il traferimento di autorità, di luoghi sensibili nel giro di una settimana, il materiale necessario al confezionamento di IED continua a essere rinvenuto, e sempre in “ottimo stato”. Non mancando di mietere vittime sia in ambito civile che militare.
C’è un articolo di Military.com dello scorso 19 luglio che chiarisce come l’ingrediente principe nella ricetta degli ordigni esplosivi improvvisati (IED), il nitrato d’ammonio, continui ad arrivare in Afghanistan fresco di produzione dalle fattorie pachistane di Karachi tramite gli stessi convogli della Nato. Con la collaborazione degli autisti che viaggiano sulla rotta dell’Afghan Transit Trade.
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Fonte: RC-W, Military.com
Foto: RC-W