Il contingente italiano su base Brigata Alpina Taurinense, inquadrato da sette mesi nel Battlegroup della NATO schierato sul fianco sud-orientale dell’Alleanza Atlantica per l’Operazione Enhanced Vigilance Activity (eVA), è stato formalmente avvicendato dal Contingente subentrante, composto da circa 260 militari della Brigata Alpina Julia, si apprende da una nota stampa del 14 febbraio scorso del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)
La cerimonia di passaggio (Transfer of Autority, ToA, ceremony) si è tenuta a Veszprem ed è stata presieduta dal Comandante Operativo di Vertice Interforze, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. Molte le autorità civili e militari presenti, tra le quali l’Ambasciatore d’Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli, il Vicecomandante delle Forze Armate ungheresi Generale Zsolt Sandor, il Comandante della Taurinense Generale di Brigata Nicola Piasente e tutti i Comandanti dei contingenti dei Paesi Alleati che contribuiscono al NATO eVA Battlegroup.
“Questa missione – ha detto il Generale Figliuolo – è stata avviata sette mesi fa con il chiaro intento di dare una risposta immediata ed efficace a una minaccia che, dal 24 febbraio dell’anno scorso, incombe su quei valori di libertà e di democrazia che oggi sono messi in discussione come mai è stato fatto di recente sul nostro continente. Quando rientrerete in Italia, dai vostri cari, dalle vostre famiglie, dai vostri colleghi che vi attendono in Patria, siate orgogliosi e consapevoli di avere svolto al meglio il vostro dovere”.
Il passaggio simbolico della drappella del contingente dal Tenente Colonnello Fortunato Sion al Tenente Colonnello Massimiliano Careddu ha sancito di fatto l’avvicendamento tra i due contingenti Alpini.
Molti i risultati operativi raggiunti dal personale della Taurinense nel corso dei sette mesi di operazione. Dal luglio 2022, ricorda la nota, sono state condotte 145 attività addestrative interforze e multinazionali, fianco a fianco con gli alleati ungheresi, statunitensi e croati presenti in area di operazioni.
Importante anche lo sforzo logistico sostenuto dal primo contingente italiano in Ungheria nel corso del mandato. Gli Alpini della Taurinense hanno realizzato in una sola settimana le strutture campali che hanno accolto i 260 uomini e donne del contingente nazionale, apportando nei mesi continui miglioramenti all’accampamento. Più di 700 sono stati gli interventi correttivi e manutentivi sui principali sistemi d’arma e apparati radio e sugli oltre 100 veicoli da combattimento in dotazione.
Il personale della Taurinense, in particolare del 3° Reggimento Alpini, del 1° Artiglieria da Montagna, del Nizza Cavalleria (1°) e del 32° Guastatori, rientrerà nei prossimi giorni nelle rispettive sedi stanziali.
Alle unità della Julia, con uomini e donne dell’8° Reggimento Alpini, del 3° Artiglieria da Montagna, del Piemonte Cavalleria (2°) e del 2° Genio Guastatori, spetta ora il compito di proseguire con le attività operative e addestrative sul fianco est dell’Alleanza.
Approfondimento (fonte: COVI)
La presenza avanzata della NATO in Slovacchia, Bulgaria, Romania e Ungheria è costituita dallo schieramento di gruppi tattici multinazionali, ciascuno guidato da una Framework Nation complementare alle forze dei Paesi ospitanti.
In risposta all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, infatti, gli Alleati hanno attivato i piani di difesa della NATO e dispiegato migliaia di truppe supplementari da entrambe le sponde dell’Atlantico. Oltre 40.000 truppe, insieme a significativi mezzi aerei e navali, sono ora sotto il diretto comando della NATO nella parte orientale dell’Alleanza, supportate da altre centinaia di migliaia di truppe provenienti dai dispiegamenti nazionali degli Alleati.
La NATO ha rapidamente istituito quattro nuovi gruppi tattici multinazionali in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, oltre ai gruppi tattici già esistenti in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Gli otto gruppi tattici si estendono lungo tutto il fianco orientale della NATO, dal Mar Baltico a nord al Mar Nero a sud. Inoltre, al Vertice di Madrid del giugno 2022, gli alleati hanno concordato un cambiamento fondamentale nella deterrenza e nella difesa della NATO. Ciò include il rafforzamento delle difese avanzate, il potenziamento dei gruppi tattici nella parte orientale dell’Alleanza fino al livello di brigata, la trasformazione della Forza di risposta della NATO e l’aumento del numero di forze ad alta prontezza a ben oltre 300.000 unità.
Tutte le attività operative e addestrative condotte dalle Forze Armate Italiane sul fianco orientale della NATO, conclude la nota stampa, sono disposte dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e svolte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Articoli correlati:
eVA in Paola Casoli il Blog
Fonte e foto: COVI