Ott 29, 2020
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Sbocchi occupazionali Esercito, 2° workshop sul ricollocamento: obiettivo ottenere #dipiùinsieme

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Si è svolto ieri mattina, 28 ottobre, il 2° workshop – a distanza – dal titolo “Il ricollocamento del personale militare – la prospettiva dell’Esercito”, ha fatto sapere con un comunicato stampa lo Stato Maggiore dell’Esercito (SME).

Il convegno, organizzato in collaborazione con il Segretariato Generale della Difesa, si inserisce nell’ambito del progetto “sbocchi occupazionali”, ovvero nelle attività di sostegno alla ricollocazione professionale prevista a favore dei Volontari delle Forze Armate Italiane congedati o congedandi senza demerito.

“Questa tematica ha acquisito sempre maggiore risonanza con la sospensione della leva obbligatoria e il passaggio a un modello militare interamente professionale”, sottolinea il comunicato.

L’Esercito, quale maggiore contributore del comparto Difesa, attribuisce notevole importanza alla concreta attuazione del progetto e ne promuove la visibilità nel mercato del lavoro, ampliando le opportunità lavorative dei militari, agevolando il loro inserimento nelle realtà lavorative italiane attraverso percorsi formativi e mediante il consolidamento di rapporti con il mondo industriale e delle aziende.

L’evento, organizzato nel rispetto delle disposizioni emanate dal Governo con l’ultimo DPCM in materia di contenimento della diffusione del virus CoVid-19, ha visto la presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina.

Sono intervenuti in videoconferenza: i Sottosegretari di Stato al Ministero della Difesa, Dott. Giulio Calvisi, e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Stanislao Di Piazza; i membri della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, gli onorevoli Gianluca Rizzo, Roger de Menech, Antonio Del Monaco, Roberto Paolo Ferrari, Alberto Pagani, Matteo Perego di Cremnago, Giovanni Russo, Maria Tripodi; alti comandanti di Comandi di Vertice ed Enti territoriali dell’Esercito; autorità militari in servizio e in quiescenza; rappresentanti del Consiglio Centrale di Rappresentanza Esercito; membri del Centro Studi Esercito; Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma; personalità del mondo dell’impresa, della cultura e dirigenti dei settori Risorse umane di importanti aziende italiane.

Durante il dibattito sono inoltre intervenuti, moderati dal Generale di Corpo d’Armata Massimiliano Del Casale: il Generale di Brigata Gaetano Lunardo, Capo del I Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito; la Dott.ssa Mimma Fiore, del I Reparto del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale Armamenti; la signora Claudia Villa, ex Volontaria in ferma prefissata di un anno dell’Esercito che ha raccontato la sua esperienza di formazione professionale e di inserimento nel mondo lavorativo successivamente al suo congedo dalla Forza Armata; l’Uff. Cav. Rosario Rasizza, Presidente dell’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro (ASSOSOMM) e Amministratore Delegato di “Openjobmetis s.p.a.”; l’Ing. Giovanni Fracasso, presidente di “Piccola Industria Piemonte” e consigliere di CONFINDUSTRIA; il Dott. Pierpaolo Iotti, responsabile dell’area risorse umane di Leonardo SpA.

Molti i temi affrontati nel corso della discussione, tra i quali i progetti di legge n. 1870, 2045 e 2051, presentati rispettivamente dai relatori on. Ferrari, Russo e Del Monaco, contenenti proposte di nuovo modello di reclutamento del personale militare in ferma prefissata che prevede la sottoscrizione di una ferma iniziale di 2/3 anni e, previo superamento di un concorso per titoli ed esami, il transito nelle carriere iniziali delle Forze di Polizia e nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco oppure l’estensione del servizio in Forza Armata per ulteriori 3 anni, i quali, completati senza demerito, garantiranno al Volontario l’accesso automatico alla categoria del servizio permanente.

“Non ci può essere un reclutamento forte, una visione di apertura alla società, senza pensare a una efficiente organizzazione nazionale e territoriale delle forme di collocamento”, ha detto il Sottosegretario Calvisi, “non a caso, le proposte di legge giacenti in Parlamento tengono insieme il reclutamento e il collocamento. Ritengo, inoltre, fondamentale realizzare una forte sinergia con le Regioni che hanno la competenza in materia di impiego e formazione. È altresì opportuno mettere in campo misure adeguate per avere uno strumento militare sempre più aperto alle esigenze del territorio. Anche il COVID ci ha insegnato che è sempre più necessaria una forte integrazione tra la presenza militare e il mondo civile. L’importante ruolo svolto dalla Sanità Militare nel corso di questa emergenza sanitaria è un chiaro esempio della ormai indispensabile sinergia tra componente militare e quella civile.”

Nel corso dei suoi interventi il Generale Farina ha sottolineato che sin dal mese di gennaio gli sforzi dedicati dalla Difesa, in particolare dall’Esercito, nel settore della formazione del personale, per il successivo ricollocamento nel mondo del lavoro, non si sono mai fermati. Le Forze Armate continuano a investire nel progetto “sbocchi occupazionali” perché ritenuto importante per tutti quei giovani che, per decisione personale o per i limiti numerici degli organici, non possono transitare nel servizio permanente e cessano dal servizio attivo. A tutti loro è necessario garantire un ricollocamento nel mondo del lavoro e per questo è importante valorizzare quelle capacità che i soldati, grazie all’addestramento ricevuto, acquisiscono, durante il periodo di ferma, nei diversi ambiti di impiego: quello della sicurezza, delle specializzazioni a elevato contenuto tecnico, dei trasporti, della logistica, del campo medico/sanitario, delle telecomunicazioni-informatica, ecc.

“Le capacità dei nostri soldati”, ha detto il Generale Farina, “non possono essere improvvisate, ma devono essere generate, alimentate e mantenute. Da ciò deriva l’attenzione da noi rivolta alla valorizzazione del nostro personale, che è il vero pilastro della nostra Istituzione, in ragione del fatto che l’Esercito, più di altre Forze Armate, basa il proprio output operativo sul capitale umano, che rappresenta anche un’opportunità per il mondo civile”.

Il Capo di SME ha concluso sottolineando l’importanza della sinergia esistente tra Esercito, Segretariato Generale della Difesa, Governo, Parlamento, Agenzie di collocamento e Imprese, con il risultato di ottenere “di più insieme” ricadute vantaggiose per le Forze Armate (in termini di  ringiovanimento del personale militare), per i militari congedati o congedandi (grazie alla riduzione del precariato) e per le stesse imprese (che hanno la possibilità di assumere personale formato, flessibile nell’impiego e capace di rispondere in tempi rapidi e in modo efficace).

Malgrado limitazioni imposte dalle norme sul contenimento della pandemia, sono state avviate iniziative concrete in diverse regioni d’Italia, grazie alla collaborazione con alcune aziende dell’industria. Sulla scia dell’accordo firmato lo scorso anno con Autoguidovie S.p.A., nel marzo 2020, è stata firmata un’importante convenzione operativa tra ASSOSOMM e il Ministero della Difesa, che mira a generare il matching positivo tra domanda e offerta di lavoro. Attività formative mirate sono, inoltre, in via di definizione nella regione Piemonte, in seguito a contatti intercorsi tra il Comando Militare Esercito di Torino e imprese appartenenti alla galassia “Piccola Industria”. La Leonardo S.p.A. ha poi avviato, si apprende dal comunicato, una ricerca di personale da selezionare tra gli ex militari aderenti al progetto per la frequenza di corsi professionalizzanti, retribuiti, nell’ambito dell’azienda.

Il progetto “sbocchi occupazionali” è rivolto alle categorie dei militari di truppa (Volontari in ferma breve o prefissata di uno o quattro anni), dei Volontari in servizio permanente e degli Ufficiali in ferma prefissata delle Forze Armate. Esso si articola in 3 momenti fondamentali: l’informazione, l’orientamento professionale, la formazione professionale.

Quanto al primo, il Segretariato Generale della Difesa, per il tramite di 19 Sezioni per il “Sostegno alla ricollocazione professionale” operanti presso i Comandi territoriali, si pone l’obiettivo di illustrare il progetto agli interessati, mostrando loro le opportunità offerte e invitandoli a compilare il modulo di adesione, che permetterà l’inserimento dei loro curricula nella banca dati SILDifesa.

L’orientamento professionale rappresenta invece il primo intervento di sostegno alla persona nella ricerca della prima o nuova occupazione. In questa fase, sulla base dei dati raccolti dalle schede di ciascun aderente al progetto, appositi “Orientatori” individuano percorsi formativi od occupazionali d’interesse.

L’ultima fase, la formazione professionale, è quella che negli ultimi anni ha assunto rilievi di importanza strategica all’interno del mondo del lavoro. Quest’ultimo, sempre più caratterizzato da esigenze di flessibilità e mobilità richiede, infatti, continui aggiornamenti professionali volti all’ampliamento delle conoscenze e all’approfondimento delle competenze. Annualmente, i corsi professionalizzanti erogati da Scuole di Formazione delle Forze Armate e rivolti a favore dei Volontari congedati senza demerito, vengono pubblicati su apposito catalogo predisposto dallo Stato Maggiore della Difesa. I Volontari congedati o congedandi possono, inoltre, partecipare a corsi di formazione svolti presso ditte private e finanziati dalla Difesa, ovvero a corsi di formazione organizzati dalle Regioni, conclude il comunicato stampa.

Fonte e foto: SME

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Forze Armate