“Una risorsa dell’Esercito posta al servizio della cabina di regia dell’operazione Terra dei Fuochi, come ulteriore ausilio nella lotta allo sversamento e smaltimento illecito di rifiuti”, scrive il Comando Forze Operative Sud (COMFOPSUD) in un comunicato stampa di oggi, 15 marzo.
L’UAV (Unmanned Aerial Vehicle) RAVEN, si apprende, “sarà un occhio dal cielo che vigilerà sulla Terra dei Fuochi, uno strumento che permette di vedere senza essere visti, in grado di volare ad un’altitudine di 500 piedi e spaziare per un raggio di massimo 10 km acquisendo immagini e video del territorio sottostante”.
L’impiego del drone, spiega il COMFOPSUD, consentirà di individuare siti di sversamento, fino a oggi inaccessibili dalle pattuglie sul terreno, fornendo sia di giorno che di notte una fotografia aerea sulla Terra dei Fuochi, raccogliendo dati che verranno poi condivisi sulla piattaforma tecnologica di SMA Campania per consentire il censimento dei luoghi di sversamento.
L’assetto, nella sua componente umana e tecnologica, lavora su un piano di ricerca frutto della correlazione di informazioni che arrivano da diverse fonti, istituzionali e non, in grado di rispondere a delle precise esigenze informative, raccogliendo immagini e dati che saranno posti a disposizione degli analisti dell’Esercito per le valutazioni operative volte al contrasto di sversamenti, incendi e interramenti di rifiuti.
Il drone, nel corso delle ricognizioni, è in grado di individuare e registrare le persone nell’atto dello sversamento e dirigere di conseguenza le pattuglie sul terreno per contestare loro la flagranza di reato.
“L’Operazione Terra dei Fuochi, con un contingente di 200 militari dell’Esercito e l’utilizzo dell’assetto drone, quale moltiplicatore di potenza ad alto contenuto tecnologico, permetterà di condurre un’azione molto più efficace nel contrasto allo sversamento illecito di rifiuti”, rende noto il comunicato.
“L’introduzione degli aerei a pilotaggio remoto è il risultato della sinergia tra diverse istituzioni, militari e civili, che ha visto la collaborazione tra le Prefetture, l’Aeronautica Militare e gli enti civili Enav ed Enac per poter consentire a un APR (Aereo a Pilotaggio Remoto) di poter volare in uno spazio aereo congestionato come quello di Napoli e Caserta”.
Fonte e foto: COMFOPSUD