Gen 11, 2019
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La Marina ha dato l’addio a nave Mitilo e nave Prometeo, dismesse a oltre 40 anni dal varo

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Con la fine del 2018 l’ex dragamine litoraneo Mitilo e il rimorchiatore d’altura Prometeo sono stati radiati dal quadro del naviglio militare dello Stato, ha fatto sapere con un comunicato stampa del 2 gennaio la Marina Militare.

Nave Mitilo, varata l’8 giugno 1957, è stata impiegata prevalentemente per attività di pattugliamento e bonifica da minacce subacquee all’ingresso dei porti. Nell’ultima fase della sua vita operativa, assieme alle altre unità della classe Aragosta, è stata periodicamente dislocata a Livorno, al fine di poter garantire le esigenze formative dei giovani allievi ufficiali dell’Accademia Navale nel corso delle uscite in mare finalizzate all’acquisizione delle prime nozioni di manovra di una unità navale.

Nave Prometeo, appartenente alla classe Atlante, è stata concepita come rimorchiatore d’altura sia per il soccorso in mare che per l’impiego antincendio. Varata nel 1975 presso i cantieri navali Visentini di Donata (RO), e consegnata alla Marina Militare l’anno successivo, ha operato nelle sedi di Napoli, Messina e Augusta.

Nel mese di ottobre 2017, rispettivamente nelle sedi di Augusta e di La Spezia, le due unità navali hanno concluso la loro attività operativa con la rituale cerimonia solenne dell’Ultimo Ammaina Bandiera, alla presenza della popolazione e delle autorità militari e civili locali e ora, contestualmente alla radiazione, le navi assumeranno la denominazione di “galleggianti” per la successiva attività di alienazione.

“Anche queste radiazioni – scrive la Marina – concorrono al processo di ridimensionamento della Squadra Navale per il progressivo invecchiamento delle unità che hanno maturato una vita media prossima o superiore ai 30 anni”.

Approfondimenti (fonte Marina Militare):

Nave Mitilo

Al termine del secondo conflitto mondiale, la Marina Militare si impegnò nel pattugliamento e nella bonifica da eventuali minacce subacquee, ivi compresa anche quella derivante dalla guerra di mine.

Lo Stato Maggiore della Marina costruì un numero elevato di navi con dimensioni contenute e costi ridotti, aventi scafi interamente in legno e tecnologie per certi versi molto simili a quelle di una nave da pesca e, non meno importante, con un grado d’autonomia tale da garantire l’impiego lungo tutto il litorale nazionale o, meglio ancora, in quella che sarebbe diventata la futura zona economica esclusiva.

Fu così che, agli inizi degli anni ’50, iniziò la costruzione dei Dragamine Magnetici Litoranei Tipo M.S.I. (Inshore Minesweeper) classe Arsella, (divenuta poi classe Aragosta), raggruppati sotto un unico Comando denominato 74^ Squadriglia Dragamine con sede prima a La Spezia poi a Messina e in ultimo di nuovo a La Spezia.

Nave Mitilo prese vita da questo progetto, fu impostata il 7 marzo del ‘56 presso il Cantiere Picchiotti di Viareggio e varata l’8 giugno del 1957. La Marina Militare la ebbe in consegna l’11 luglio dello stesso anno e la iscrisse quale “Dragamine litorale” tipo M.S.I. (Inshore Minesweeper) con il seguente distintivo ottico “M 5459”.

Entro maggio dell’anno successivo furono terminate le prove di fine garanzia e il corso di dragaggio. Da tale data l’Unità gravitò nel bacino del Mar Tirreno svolgendo attività d’addestramento, reale e di pattugliamento. Negli anni della sua vita operativa l’Unità è stata dislocata nelle sedi di La Spezia, Napoli, Gaeta, Castellammare di Stabia, Augusta e La Maddalena.

Nave Prometeo

Costruita presso il Cantiere Visentini–Donada, la nave presenta un equipaggio di 25 marinai. Grazie al suo apparato motore (2 D Grandi Motori Trieste BL-230-8 M) è in grado di sviluppare una potenza di 2.760 HP (1.963 kW), velocità massima di 13,5 nodi e una autonomia di 4.000 miglia nautiche alla velocità di 12 nodi.

Fonte e foto: Marina Militare

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Forze Armate