“Nessun militare italiano coinvolto nell’attacco compiuto da un membro delle Forze di Sicurezza Afghane nel Distretto di Shindand [nella provincia di Herat] che ha provocato l’uccisione di un soldato straniero della Nato e il ferimento di altri due”, ha fatto sapere lo stato maggiore della Difesa (SMD) italiano ieri, 22 ottobre.
I militari feriti, si apprende, sono stati immediatamente trasportati presso l’assetto sanitario da campo Role 2 della base militare italiana di Herat per poi essere evacuati (MEDEVAC) nella struttura sanitaria Role 3 della base militare statunitense di Bagram.
Secondo il New York Times, il soldato ucciso sarebbe di nazionalità ceca, stando a fonti afgane e americane, anche se la NATO non ha fornito indicazioni sulla nazionalità dei militari coinvolti. Reuters ha invece confermato la nazionalità riportando il Ministro della Difesa della Repubblica Ceca.
“La sparatoria nella base di Shindand nella provincial di Herat– scrive il New York Times – intensifica le preoccupazioni di un aumento dei cosiddetti ‘insider attacks’ che, al loro massimo nel 2012, avevano messo in difficoltà la missione NATO in Afghanistan”.
Al momento, spiega lo stato maggiore della Difesa italiano, i Periodic Train Advise Assist (PTAA) italiani che sviluppano “a domicilio” le attività di addestramento e assistenza a favore delle forze di sicurezza afgane nelle aree remote della Regione Ovest dell’Afghanistan non sono presenti nell’area di Shindand.
L’Italia ha garantito alla NATO e alla Repubblica dell’Afghanistan il proprio supporto e in tale contesto il Train Advise Assist Command West (TAAC W) prosegue le attività di addestramento, assistenza e consulenza a favore delle istituzioni e delle Forze di Sicurezza locali concentrate nella Regione Ovest.
L’area di responsabilità italiana in cui opera il TAAC-W è un’ampia regione dell’Afghanistan occidentale – “grande quanto il Nord Italia”, spiega SMD – che comprende le quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah.
Fonte: SMD
Foto: Reuters