“Questa mattina, durante lo svolgimento di un regolare turno di servizio per il controllo anti-esplosivo sui veicoli in ingresso presso la base di Shama, sede del Comando del Settore Ovest di UNIFIL, attualmente su base Brigata Paracadutisti ‘Folgore’, è deceduto Jimmy – detto Gamain – uno dei cani del nucleo cinofili del Contingente Italiano schierato in Libano”.
È con queste righe che lo stato maggiore della Difesa annuncia nella serata di oggi, 3 aprile, il decesso di Jimmy, pastore belga malinois di 11 anni, inquadrato presso il Gruppo Cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto e attualmente in missione in Libano con il contingente italiano.
Il decesso, spiega la Difesa nel comunicato stampa, sarebbe da ricondurre a un malore.
Jimmy, che era prossimo alla pensione, ha svolto il proprio servizio per oltre 10 anni, inquadrato nel Gruppo Cinofili del Centro Militare Veterinario. Era già stato impiegato, per ben sei volte, in missioni all’estero in Afghanistan, in Kosovo e in Libano.
A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, prima, da parte del suo conducente, un Caporal Maggiore Capo dell’Esercito, e, poi, da parte dell’Ufficiale veterinario del contingente, prontamente intervenuto sul posto, si legge dal comunicato odierno.
I cani impiegati nei nuclei cinofili per la ricerca degli esplosivi vengono selezionati da cuccioli, attraverso una valutazione delle loro capacità e della loro indole caratteriale.
Affidati a un militare conducente, con cui condivideranno tutta la loro carriera – “ma, spesso, anche la pensione, poiché sempre più frequentemente i conducenti chiedono poi l’affido di questi cani al termine del loro servizio”, spiega lo stato maggiore della Difesa – effettuano, insieme al proprio “commilitone umano”, un corso di formazione e addestramento della durata di un anno.
Durante il corso, l’animale, oltre a instaurare un rapporto del tutto speciale con il proprio conducente, attraverso il gioco e le associazioni a esso correlate impara a ricercare, individuare e segnalare opportunamente la presenza di sostanze esplosive.
Negli anni, l’impiego di unità cinofile all’interno dei contingenti militari nazionali è divenuto fondamentale per contrastare il pericolo degli ordigni esplosivi improvvisati (IED), una delle minacce più subdole per i militari che operano nei teatri operativi di tutto il mondo.
“Per questo, la scomparsa di uno di questi ‘militari a quattro zampe’ determina sempre costernazione per la loro preziosa e insostituibile opera, volta a garantire la sicurezza e l’incolumità dei propri ‘commilitoni umani’”, conclude il comunicato stampa.
Fonte e foto: PI SMD