Feb 3, 2005
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Afghanistan, espansione Nato e ruolo dell’Italia

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pubblicato da Pagine di Difesa il 3 febbraio 2005

Entro fine marzo l’Italia assumerà in via definitiva il comando del Provincial Reconstruction Team (Prt) di Herat, nell’Afghanistan occidentale. A seguire, con maggior precisione entro maggio, acquisirà la leadership della Forward Support Base (Fsb) che assicura appoggio logistico anche con assetti aeroportuali al team di ricostruzione.

Per ora nel Prt di Herat c’è un nucleo avanzato di ricognizione formato da un gruppo di militari che sta prendendo visione delle strutture esistenti, con la finalità di stabilire contatti e facilitare l’arrivo dei compagni di squadra. In tutto alla fine risulteranno circa 250 elementi, secondo una struttura improntata sulla partnership civile-militare già sperimentata nei team di ricostruzione provinciale in Afghanistan.

A seguito della costituzione del Prt di Kunduz a guida tedesca, Isaf (International Security Assistance Force) ha dato vita ad altri team con sede a: Mazar-E-Sharif e Meymana, entrambi a guida britannica; Feyzabad, a guida tedesca; Baghlan, a guida olandese. Tramite questi team e la Fsb di Mazar-E-Sharif, oltre ai dispiegamenti temporanei di Sar-e-Pol, Samangan e Sherberghan, Isaf è in grado di garantire sicurezza a nove province nel nord del paese. Con l’assunzione di Prt già esistenti dall’operazione a guida statunitense Enduring Freedom, la Nato per mezzo di Isaf può cominciare la sua espansione verso ovest dando avvio alla risoluzione Onu 1510 del 13 ottobre 2003 per un più ampio ruolo di supporto al governo afghano.

Il Prt di Herat è uno di questi. A struttura statunitense, questo team consente all’operazione Nato di andare oltre Kabul e di agevolare l’insediamento del prossimo comando a guida italiana il cui schieramento avrà inizio nel mese di agosto. Il contributo dell’Italia all’espansione a ovest è stato discusso dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini e dal segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer lo scorso 31 gennaio a Bruxelles. L’incontro ha sancito l’intesa sulla missione in Afghanistan, che vedrà il Nato Rapid Deployable Corps (Nrdc) di Solbiate Olona impegnato per nove mesi di al comando di Isaf VIII.

I compiti principali dei Prt sono: l’aiuto al governo afghano nell’espansione della propria autorità; la promozione di un ambiente sicuro; il supporto alle attività nel settore della sicurezza. Il team assiste progetti di disarmo di milizie armate, concorre a progetti di accantonamento di munizioni e promuove la formazione dell’esercito afghano. E’ coinvolto a livello locale sul territorio e offre attività di supporto, di analisi e di stimolo alla ricostruzione. Opera a contatto di organizzazioni non governative e di enti e imprese locali.

Oltre al Prt, la struttura di Isaf comprende altri tre elementi principali: il quartier generale; la brigata che opera a livello tattico, la Kabul Multinational Brigade comandata dal quartier generale, e il Kabul Afghan International Airport (Kaia) in cui Isaf fornisce assistenza per tutte le operazioni.

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