Si è celebrato nella mattinata del 26 gennaio, al Tempio dell’Internato Ignoto, il Giorno della Memoria, fa sapere Comando Forze Operative Nord (COMFOP NORD) di Padova, specificando che l’evento è stato anticipato a venerdì per rispettare il riposto ebraico del sabato.
Alla cerimonia, fa sapere il COMFOP NORD nel suo comunicato stampa del 26 gennaio, hanno partecipato il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, la Sottosegretaria del Ministero dell’Ambiente, il Prefetto Renato Franceschelli, il Comandante delle Forze Operative Nord, gen Paolo Serra, e il Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale ex Internati, gen Maurizio Lenzi.
Scrive il COMFOP NORD: “Al termine dell’appassionato intervento di commemorazione del Rettore del Tempio dell’Internato Ignoto, Don Alberto Celeghin – che ha sottolineato la responsabilità che noi tutti abbiamo oggi non solo nel ricordare quanto accaduto 80 anni fa, a partire dalla proclamazione anche in Italia delle leggi razziali, ma nel vigilare perché simili atrocità non si ripetano – le autorità presenti hanno deposto una Corona d’alloro, presso la Tomba dell’Internato Ignoto”.
Il Sindaco di Padova, nel suo discorso, ha posto l’attenzione su come sia stata possibile la realizzazione in Germania, come in Italia, di una simile follia: “Dobbiamo chiederci come una persecuzione di massa come quella attuata dal nazismo nella Seconda Guerra Mondiale abbia potuto essere portata a termine nell’indifferenza della maggior parte della popolazione. Come emerge chiaramente anche dal saggio di Hannah Arendt, La banalità del male, molte delle persone coinvolte nell’infernale macchina della morte nazista continuavano ad avere una vita normale. Se non sapessimo di cosa sono stati capaci li potremmo definire delle persone qualunque. E questo ci porta a riflettere come la natura umana in certe condizioni possa portare a compiere azioni inimmaginabili. Che la “banalità del male” è purtroppo sempre dietro l’angolo. Per questo oggi non dobbiamo abbassare la guardia, perché il germe del razzismo, dell’intolleranza, della violenza è sempre in agguato”.
Il Comandante delle Forze Operative Nord, gen Paolo Serra, dopo aver porto il proprio saluto alle autorità presenti ha significativamente ringraziato per la loro presenza gli studenti e gli insegnanti del Liceo Tito Livio, dell’Istituto Tecnico Marconi, dell’Istituto Don Bosco e dell’Istituto Barbarigo e ha reso omaggio alle vittime italiane della Shoah.
“Nel corso della mia carriera, operando sotto la Bandiera dell’ONU in Medio Oriente, ho avuto l’occasione di visitare il Museo della Shoah, lo Yad Vashem di Gerusalemme – ha ricordato il Generale – ed è ancora viva in me la profonda emozione nel vedere lo spazio dedicato alla memoria degli oltre 8.500 uomini, donne e bambini italiani, ebrei cittadini italiani, deportati nei campi di sterminio del III Reich. Di loro quasi 7.500 perderanno la vita ad Auschwitz. In quella sede venne anche riconosciuto, però, come tanti altri italiani coraggiosi e giusti cercarono di opporsi a tali tragedie, anche a costo della loro libertà e della loro vita, dimostrando un coraggio morale che travalica quello esclusivamente fisico”.
In tutti i presenti – si legge nel comunicato stampa – la consapevolezza che il Giorno della Memoria non rappresenti una semplice ricorrenza, ma un momento di profonda riflessione su una delle pagine più buie della nostra storia e sulla responsabilità che noi tutti abbiamo perché azioni del genere non accadano più.
La commemorazione si è conclusa nella sala conferenze del Museo dell’Internamento, dove il Prefetto ha consegnato le medaglie d’onore ai familiari di 27 deportati e internati nei lager nazisti.
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Fonte e foto: COMFOP NORD