Mag 16, 2005
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Eagle Action a Solbiate per preparare Isaf VIII

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pubblicato da Pagine di Difesa il 16 maggio 2005

“L’acquisizione del comando di Isaf VIII conferirà all’Italia un maggior peso in campo politico e diplomatico considerato che nel 2005 quasi tutte le operazioni all’estero sono a comando italiano”. Così il generale di corpo d’armata Fabrizio Castagnetti, sottocapo di stato maggiore della Difesa, ha commentato l’imminente impegno italiano al vertice della missione Nato in Afghanistan nel corso di un incontro con la stampa alla caserma Ugo Mara di Solbiate Olona, sede del comando del Nato Rapid Deployable Corps per l’Italia (Nrdc-it) sotto la guida del generale di corpo d’armata Mauro Del Vecchio.

La visita del generale Castagnetti e del suo corrispondente britannico, l’Air Chief Marshal Sir Anthony Bagnall vice capo dello stato maggiore della Difesa della Gran Bretagna, si inserisce nell’ambito dell’ultima esercitazione in territorio italiano del comando Nrdc in vista della missione afgana.

Eagle Action, questo il nome dell’esercitazione che ha simulato la situazione esistente in teatro operativo, era finalizzata a provare sul terreno le reali capacità di cooperazione tra i diversi comandi presenti in Afghanistan. Esplosioni di kamikaze e terremoti in territori minati sono alcuni degli incidenti simulati per mettere alla prova le capacità raggiunte dai militari nel corso del periodo di training.

Il generale Mauro Del Vecchio assumerà il comando di Isaf VIII il prossimo 4 agosto nel quartier generale di Kabul, rilevando la leadership dal generale turco Ethem Erdagi. Con l’acquisizione del comando della missione afgana l’Italia si troverà a guidare in tutto quattro missioni nell’anno in corso: oltre all’Afghanistan ci saranno l’Albania, la Bosnia e il Kosovo.

“L’Afghanistan – ha sottolineato Castagnetti – vedrà impegnato il nostro più grande contingente dopo l’Iraq”. Isaf VIII sarà protagonista dell’espansione della Nato verso ovest, per cui l’Italia ha già organizzato un Provincial Reconstruction Team (Prt) a Herat e il vicino aeroporto (Forward Support Base, Fsb) che accoglierà le unità spagnole in trasferimento da Kabul a Herat.

A Kabul, sede del comando della brigata multinazionale, arriveranno elicotteri italiani destinati al comando e al trasporto. I CH 47 giungeranno dall’Iraq, mentre gli AB 412 e 212 verranno inviati dall’Italia. “Questo – ha affermato il comandante Mauro Del Vecchio – è il primo momento di impiego operativo per l’Nrdc in Afghanistan”.

La leadership italiana verrà rilevata nel maggio 2006 dalla Gran Bretagna in virtù di una collaborazione tra i relativi governi intenzionati a delineare una strategia di lungo periodo. Le due missioni dureranno nove mesi ciascuna e garantiranno un approccio unico e comune per un periodo ininterrotto di diciotto mesi. La stessa alternanza al comando si avrà in Bosnia, con la differenza che nel paese balcanico l’Italia assumerà il comando dalla Gran Bretagna.

“Stiamo lavorando insieme – ha affermato l’Air Chief Marshal Sir Anthony Bagnall, manifestando orgoglio per quanto realizzato – e il nostro è un ruolo particolare”. Le prime partenze da Solbiate per Kabul avranno luogo a fine giugno, mentre il primo impegno importante per il nuovo comando saranno le elezioni parlamentari del 18 settembre 2005.

Attualmente in Afghanistan sono presenti due operazioni destinate a unificarsi secondo una recente pianificazione. Una, Isaf (International Security Assistance Force), rientra sotto responsabilità Nato dall’11 agosto 2003 e opera nell’area di Kabul e nelle zone limitrofe a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n.1386 del 20 dicembre 2001. L’altra, iniziata il 7 ottobre 2001 e denominata Enduring Freedom, è a comando statunitense e si colloca nell’area meridionale e orientale del paese.

I due comandi, Isaf ed Enduring Freedom, sono allertati dal 14 maggio per eventuali evacuazioni nel caso peggiori la rivolta in corso a seguito dei presunti maltrattamenti verso il Corano avvenuti nel carcere di Guantanamo Bay. Secondo un ufficiale di polizia afgano di Kabul si tratterebbe di uno stato di “massima allerta”.

I disordini hanno avuto inizio giovedì 12 maggio nella cittadina orientale di Jalalabad e hanno messo a dura prova il governo di Hamid Karzai, che ha dato ordine alle proprie truppe di aprire il fuoco sulla folla di dimostranti. Gli scontri più violenti si sono verificati nella zona est dell’Afghanistan nell’area a comando statunitense.

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