Si conclude ufficialmente oggi, 16 giugno, l’esercitazione Airmobile Permanent Training I 2017 (APT I), condotta nell’Aeroporto Francesco Baracca di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, sede del 5° Rigel dell’Aviazione dell’Esercito (AVES).
La APT, metodologia addestrativa dedicata a mantenere costantemente approntate unità aeromobili di livello task group e task force composte da elicotteri da esplorazione e scorta (EES) e multiruolo (ETT/ETM), fanteria aeromobile e assetti abilitanti, ha visto coinvolti in questa fase circa 600 militari, 18 elicotteri (9 AH-129, 6 UH-90, 1 CH-47 e 2 AB-205) e vari sistemi in dotazione all’Esercito Italiano, da quelli per il comando e controllo, al targeting, al force tracking e contraerei.
È stata giocata tra Bologna, Casarsa, le aree addestrative friulane di Cellina Meduna, Artegna e Rivoli Bianchi di Venzone con uno scenario esercitativo che ha riprodotto fittiziamente la realtà in ogni dettaglio.
La APT I 2017 è stata condotta sotto la direzione del comandante della brigata aeromobile Friuli, gen Salvatore Annigliato, e ha consentito alla brigata Friuli di certificare operativamente i task group aeromobili in approntamento e di prossimo impiego nei teatri operativi afgano e iracheno, attraverso la condotta di attività addestrative continuative diurne e notturne in un contesto realistico di varia complessità.
L’esercitazione ha validato operativamente anche un task group destinato alle Joint Rapid Response Forces (JRRFs), “un bacino di capacità/assetti capacitivi interforze ad alta e altissima prontezza operativa da cui attingere per garantire una risposta rapida alle esigenze nazionali e multinazionali (NATO/UE)”, secondo la definizione data dalla Difesa.
La APT I 2017 è durata due settimane e si è svolta in varie località del nord Italia a conclusione di un continuum addestrativo durato circa quattro mesi, ricorda il comunicato stampa della brigata Friuli.
In tale periodo sono state testate e validate le attuali tecniche, tattiche e procedure operative per la pianificazione e condotta di diverse missioni aeromobili focalizzate principalmente all’impiego congiunto e sincronizzato di capacità operative espresse dalla sinergia tra assetti del 66° reggimento Fanteria Aeromobile Trieste e gli elicotteri multiruolo NH-90 e da esplorazione e scorta A-129 Mangusta del 7° reggimento AVES Vega e del 5° reggimento AVES Rigel.
All’esercitazione hanno preso parte anche alcune unità della brigata Rista-EW, del 187° reggimento Paracadutisti Folgore, del 1° reggimento AVES Antares, del 3° reggimento REOS Aldebaran, del 232° reggimento Trasmissioni, del 121° reggimento Artiglieria contraerea Ravenna, del reggimento Comandi e supporti tattici Friuli, del 28° reggimento Pavia e del 6° reggimento Logistico di Supporto Generale.
“Il ciclo esercitativo APT è nato nel 2005”, hanno ricordato il comandante della brigata Friuli, gen Annigliato, e il Capo di stato maggiore della Friuli, col Giuseppe Potenza, nel corso del briefing nell’ambito del Media Day in area addestrativa; questo per far fronte all’esigenza di rotazione degli equipaggi nei teatri operativi, in primo luogo quello afgano dove gli assetti della Friuli sono costantemente presenti dal 2007.
“L’aeromobilità – ha sottolineato nell’occasione il Comandante – va vista come uno degli elementi essenziali per un’operazione”. Concetto apparso chiaro dall’evento tattico a favore dei media condotto nelle aree addestrative limitrofe al Cellina Meduna, durante il quale è stato simulato il recupero di feriti a seguito di un attacco e dove è emersa l’importanza del concetto espresso dal col Potenza: “il personale va addestrato a recuperare, ma anche a essere recuperato”.
Lo scenario non permissivo ha richiesto l’intervento di una Quick Reaction Force (QRF) con l’impiego di elicotteri A129 Mangusta prima dell’inserimento del team di Personnel Recovering (PR) e la conseguente Medical Evacuation (MEDEVAC).
“Al termine delle intense attività condotte, che hanno visto tutto il personale operare sotto stress e in condizioni di emergenza, piena soddisfazione è stata espressa dal Comandante della Brigata Aeromobile per lo sforzo profuso da ogni militare, per l’alto livello di addestramento, la piena integrazione e l’alta conoscenza dottrinale raggiunta che, nell’insieme, hanno permesso di validare gli assetti approntati”, sottolinea il comunicato stampa della brigata Friuli.
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Fonte: brigata Friuli
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