Ott 15, 2016
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Marina, conclusa la ERMO 16: testate con successo le capacità operative della task force anfibia

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sommergibile-venuti_marina-militareSi è conclusa ieri, 14 ottobre, l’esercitazione Ermerald Move 2016 (ERMO 16) in corso nel Mar Tirreno centrale e presso il poligono di Capo Teulada dallo scorso 3 ottobre (link articolo in calce).

Un evento addestrativo internazionale, spiega la Marina Militare nel suo comunicato stampa, a cui hanno partecipato le Marine delle nazioni che aderiscono alla European Amphibious Initiative (EAI), sotto il coordinamento della Marina Militare Italiana, con un dispiegamento di oltre 3.000 uomini e donne impegnati a bordo delle unità navali e a terra.

L’Italia vi ha partecipato con la portaerei Cavour, sede di comando e controllo della costituita forza anfibia, la FREMM Carabiniere, la nave anfibia San Giorgio,  il sommergibile Venuti, 400 fucilieri della brigata Marina San Marco e 71 lagunari del reggimento Lagunari Serenissima di Venezia.

La Francia ha preso parte con la LHD FS Mistral e 200 marines, l’Olanda con la LPD HNLMS Rottherdam e 117 marines, la Spagna con la LHD SPS Juan Carlos I,  la FFG SPS Numancia e 400 marines, la Turchia con la LST Osmangazi e 80 marines,  il Regno Unito con 28 marines, il Portogallo con 90 marines, il Belgio con 121 marines e Finlandia e Svezia con uomini di staff.

All’evento addestrativo era presente anche una componente aerea composta da 9 velivoli AV8B Plus (3 italiani e 6 spagnoli) e 18 elicotteri di vario tipo imbarcati sulle unità navali.

L’esercitazione si è articolata in due fasi: la prima caratterizzata da attività schedulate con difficoltà crescente terminata il 7 ottobre con la visita del Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, il Capo di stato maggiore della Marina, l’ammiraglio di squadra Valter Girardelli, e delle autorità civili e militari dei paesi partecipanti, accompagnati dal Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Donato Marzano.

Nel corso della seconda fase, strutturata su uno scenario di crisi simulato, la task force anfibia si è addestrata tatticamente con lo scopo di rafforzare l’interoperabilità, l’integrazione  e la condivisione di procedure operative.

Sono state simulate molteplici tipologie di missioni a carattere umanitario, politico e militare, quali l’operazione di evacuazione di non-combattenti (Non-combatant Evacuations Operation – NEO), a favore della popolazione civile in caso di deterioramento delle condizioni di sicurezza interna causato da catastrofi naturali, e l’operazione di evacuazione di feriti da zona di crisi (Casualty Evacuation – CASEVAC) condotta solo con l’ausilio di velivoli attrezzati.

Gli obiettivi raggiunti e le missioni portate a termine costituiscono la prova inconfutabile dell’efficienza della task force anfibia, in grado di sostenersi col supporto fornito dalle navi in mare, e sottolineano un eccellente grado di integrazione e una spiccata interoperabilità tra tutti i militari impegnati provenienti da dieci diversi paesi europei, sottolinea la Marina Militare.

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Marina, ERMO 16: nel Tirreno la portaerei Cavour, il sommergibile Venuti, le navi Carabiniere e San Giorgio con fucilieri brigata San Marco e Lagunari Serenissima (2 ottobre 2016)

Fonte e foto: Marina Militare

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Forze Armate