“Un gesto di nobile gratuità sociale, espressione di generosa e spontanea solidarietà”, lo ha definito Mouzaiyan Siklawi Ajami, presidente della Croce Rossa di Tiro, al termine di una importante donazione di sangue effettuata dai caschi blu del contingente italiano di UNIFIL, il Sector West (SW), a favore della popolazione libanese.
Ne ha dato notizia con un comunicato stampa del 28 luglio scorso lo stesso contingente dispiegato nel Libano del sud, attulamente su base brigata Sassari al comando del gen Arturo Nitti.
Un’analoga iniziativa era stata svolta nei giorni del Ramadan, ricorda il comunicato, nono mese lunare del calendario islamico consacrato alla preghiera e al digiuno, si apprende, durante il quale le donazioni avevano subito una battuta d’arresto, provocando una carenza di sangue e di emoderivati presso le strutture sanitarie locali.
Per il col Enrico Rosa, primo tra i donatori e comandante di Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano su base 151° reggimento Fanteria Sassari, si è trattato di “un gesto particolarmente apprezzato dal personale dell’associazione e dalle autorità locali”.
Il col Rosa ha poi sottolineato come la donazione rappresenti “una delle tante espressioni di vicinanza dei baschi blu italiani nei confronti degli abitanti del distretto di Tiro”.
Medici e infermieri della Croce Rossa di Tiro saranno presto ospiti della vicina base di Al Mansouri, dove i peacekeepeer italiani effettueranno altre donazioni volontarie di sangue.
L’assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze Armate Libanesi, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
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Fonte e foto: SW UNIFIL