“Il 27 giugno 2016 – fa sapere la marina Militare in un suo comunicato stampa di oggi, 29 – è stato agganciato a 370 metri di profondità il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015, sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory.”
Si tratta del relitto a cui la Marina Militare e la Impresub di Trento stanno lavorando dal 27 aprile, spesso ostacolate dalle condizioni meteorologiche (link articoli in calce).
La protezione a tutto il dispositivo navale è fornita da nave San Giorgio, che imbarca, oltre al personale del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina, anche una squadra di Vigili del Fuoco, che ha il compito di effettuare i primi rilievi sul relitto e anticipare le informazioni utili alle squadre pronte a terra.
Il relitto, trasportato nella rada di Augusta dalla nave Ievoli Ivory, sarà collocato all’interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10.
A quel punto inizieranno le operazioni di recupero delle salme dal relitto da parte del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e successivamente dal personale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Alle 11.00 di giovedì 30 giugno, verranno presentati i risultati dell’intera operazione in mare durante una conferenza stampa indetta dal Ministero della Difesa e allestita presso il Pontile Marina Militare di Melilli, in provincia di Siracusa, del Comando Marittimo Sicilia.
I corpi saranno esaminati da esperti sanitari di varie università coordinati dalla professoressa Cristina Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof), attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell’Università di Milano, allo scopo di acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo che permetta di risalire all’identità dei corpi attraverso l’ incrocio dei dati.
L’attività disposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è resa possibile grazie alla sinergia tra Ministero della Difesa, Ministero dell’Interno, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Commissario Straordinario per le persone scomparse, Prefettura di Siracusa e Procura della Repubblica di Catania e vede il coinvolgimento a terra di circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), Agenzia della Dogana, oltre alle autorità ed enti locali del territorio.
Il modulo di recupero (qui nella animazione grafica, fonte Marina Militare) è stato progettato e realizzato dalla società I.D.MC. Impresub – Diving and Marine Contractor di Trento.
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Fonte e foto: Marina Militare