Ha dato uno scorcio di sé per soli due giorni – sabato e domenica scorsi, 19-20 marzo, nel corso della 24^ edizione delle Giornate di Primavera 2016 organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) – l’Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio dell’Esercito Italiano a Roma.
Il prestigioso museo è infatti chiuso da tempo per lavori di restauro e ristrutturazione, con l’accesso consentito soltanto agli studiosi per la consultazione dei numerosi volumi storici custoditi; avrebbe dovuto riaprire le porte al pubblico per la metà del mese di giugno, fa sapere lo stesso Esercito.
Su richiesta del FAI, per la sua rilevanza storico-artistica, l’Esercito, da sempre attento alla tutela e conservazione dei beni culturali, ha acconsentito a far inserire il polo museale tra i 900 siti visitabili a contributo libero in 380 località in tutte le regioni d’Italia ed effettuare così una apertura straordinaria.
Costruito nel 1936, rappresenta uno dei rari casi di edifici creati appositamente per una esposizione permanente: è costituito da un percorso di 6.200 metri totali, di cui circa 1.000 sono stati messi a disposizione dei visitatori nell’ambito dell’evento del FAI, con i giovani del liceo classico Lucrezio Caro di Roma a far da guida.
Il percorso, accessibile anche ai disabili, ha permesso di vedere da vicino importanti testimonianze di ingegneria e architettura militare, tra le quali il monoplano Bleriot IX che volò in Libia nel 1911; i plastici che rievocano i luoghi di battaglie; i cimeli e le sale dedicate ai mezzi di comunicazione.
Ponti galleggianti e teleferiche hanno poi completato la testimonianza dell’evoluzione del Genio Militare, sempre in concorso della popolazione civile in occasione di pubbliche calamità e tutela del territorio.
Fonte e foto: Esercito Italiano