In qualità di capo missione UNIFIL, nell’ambito della sua attività di mediazione politico-diplomatica, il generale Luciano Portolano ha concluso ieri, 27 gennaio, a Beirut, una due giorni di incontri con le più alte cariche istituzionali e militari del Paese dei Cedri, fa sapere la stessa missione Onu in Libano.
Dal primo ministro Tammam Salam, al presidente del Parlamento Nabih Berri: dal ministro degli Interni Nouhad Machnouk, al ministro della Difesa Samir Moqbel; passando per il comandante delle Forze Armate Libanesi (LAF), generale Jean Kahwagi, il generale Portolano ha confermato l’impegno di UNIFIL per un Libano “stabile e pacificato”.
I colloqui hanno riservato particolare attenzione alla situazione di impasse politica in cui si trova il Libano, condividendo l’auspicio che si possa presto giungere a un accordo consensuale per l’elezione del Presidente e rafforzare così l’impianto istituzionale libanese e la sua capacità di garantire sicurezza, stabilità e piena sovranità.
Gli incontri hanno offerto, inoltre, la possibilità per uno scambio di valutazioni sullo sviluppo del quadro di sicurezza interna ed esterna, anche alla luce delle gravi violazioni della risoluzione 1701, del 20 dicembre e 4 gennaio scorsi, che hanno minacciato di compromettere la situazione e quanto di buono fatto sinora nel sud del paese.
I vertici libanesi hanno manifestato gratitudine per l’operato degli oltre 10mila caschi blu che, sotto la guida del generale Portolano, concorrono quotidianamente al processo di stabilizzazione del Libano meridionale.
Questo giro di colloqui cade alla vigilia del primo tavolo tripartito (tripartite meeting) dell’anno, nel cui ambito il Libano e Israele, che non hanno alcun tipo di relazione diplomatica, si confrontano direttamente grazie alla mediazione del comandante di UNIFIL.
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Fonte e foto: MPIO UNIFIL