By Sugar Lady
Giacchettine striminzite e camicie stropicciate. Il nodo della cravatta (quando c’è) allentato e senza grinta. I colori smunti sui toni scuri e dimessi. La pancetta molle del classico giornalista culo-di-pietra. Aggiungici un sorrisetto storto e livido con uno sguardo torbido.
E credi che a presentarti così possa affiorare il desiderio di venire via con te?! Ma per favore!
Un’aria così polverosa da zio Vanja con tutta la sua incapacità di vivere farebbero scappare la più volonterosa e squattrinata delle escort. Per non parlare poi di una sana vecchia cara ragazza da marito: in te non ci vedrebbe neppure l’autista che porta i figli a scuola e ritira le borse della spesa dalla coop!
Mi vuoi trafiggere con il tuo cervello, ah, ecco di che si tratta. La tua arma segreta. Solo che ormai dà segno di cedimento anche quello, tutto sclerotizzato sulle solite filippiche ad personam. E che noia, ragazzo mio!
In tutto questo tempo non ti sei costruito nient’altro che la tua protervia. Hai un buon conto in banca? Ok, parliamone. Ma sia chiaro che ti devi ricostruire tutto, da capo a piedi.
Una magia total body (and mind): via la pancetta, sì alla tartaruga. Via la scrivania, sì alla spa con il massaggio ayurvedico. Togli la giacchettina che sembra il grembiulino delle elementari e mettiti un bel blazer 2 bottoni di Burberry, con camicia di sartoria e una cravatta di Marinella.
Infine, via la scorta e comprati una bella villa su una spiaggia delle Fiji (per me un attico a Manhattan, grazie) e dedicami il resto della tua vita, facendomi sentire la tua unica amata e l’unico oggetto dei tuoi pensieri. Allora sì che verrei via con te.
Sugar Lady
Foto: ansa.it