Nov 2, 2010
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Ultimi arrivi in Paradiso

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By Cybergeppetto

Cinquanta cristiani siro-cattolici, uccisi durante un attacco di estremisti islamici, arrivano in Paradiso. San Pietro li accoglie con grande benevolenza.

“Il vostro sacrificio – dice il vecchio pescatore d’anime – è tale da meritarvi non solo l’iscrizione nel registro dei giusti che io tengo qui in portineria, ma anche la menzione nell’albo dei martiri della fede”.

I siro-cattolici, rallegrati dalle parole di San Pietro, ma ancora scossi, si guardano intorno cercando di capire l’ambiente che li circonda, i loro angeli custodi arrivano e si danno un gran daffare per spiegare i contenuti della beatitudine alla quale sono destinati.

Esperite le formalità di rito, vengono ricondotti al cospetto di San Pietro, al lato del quale vi sono le vittime di precedenti attentati e rapimenti, come monsignor Paulos Faraj Raho, arcivescovo cristiano caldeo di Mosul.

“Cari fratelli, prima di condurvi al cospetto dell’Onnipotente, vorrei spiegarvi qual è il principale ufficio al quale sono addetti i martiri della fede. Vedete laggiù quella balaustra, da lì sarete in grado di vedere quello che succede nel mondo e aiutare quelli che a voi ricorreranno con fiducia”.

“La nostra uccisione ha avuto eco nella chiesa?”, azzarda timidamente uno di loro.

“Sì, certo, il Santo Padre ha condannato duramente l’attacco nel quale avete perso la vita. Purtroppo il maggiore telegiornale italiano ha dato la notizia dopo i danni del maltempo, il caso Ruby e le polemiche politiche”.

”Ci saranno delle azioni che farà qualcuno in Iraq per proteggere i nostri fratelli perseguitati?”, chiede un altro.

“Temo proprio di no – replica il custode della porta del cielo – l’Onnipotente mi ha detto che il futuro prossimo è ancora pieno di sofferenze. Gli americani non pensano ad altro che ad andarsene: tra la crisi dei mutui e i problemi di Obama con il Tea Party, non c’è speranza che vogliano far qualcosa; anche in Afghanistan stanno facendo un gran casino tirando dentro i russi”.

“I cristiani d’Occidente che dicono? Faranno qualcosa?”, chiede un altro, speranzoso.

“L’Occidente è troppo secolarizzato: quelli che si dicono cristiani sono più che altro impegnati ad accodarsi alle lobby multiculturaliste, ma pochi osano fare il proprio dovere denunciando le persecuzioni, preferiscono mostrarsi progressisti. Tante preghiere in chiesa, molte discussioni in televisione sui tradimenti coniugali”.

“E le istituzioni europee, che fanno?”, dice un altro.

“ Per ora nulla. C’è il ponte di Ognissanti, piove, nessuno al cimitero, tutti a casa a seguire i reality show”, mugugna Simon Pietro.

“Ma almeno l’ONU dovrebbe adoperarsi in qualche modo per i cristiani perseguitati in Oriente, non solo in Iraq…”, protesta con dolce amarezza un altro martire.

“Niente da fare. Molte agenzie dell’ONU sono in mano a presidenti che vengono da paesi islamici, non aspettatevi nulla”, taglia corto San Pietro.

“Che possiamo fare, oltre ad aver dato la vita, per le anime sulla terra?”, chiedono in coro.

San Pietro li esorta molto semplicemente: ”Tutto può cambiare, pian piano la verità verrà a galla, i nostri fratelli sulla terra vi cercheranno e richiederanno il vostro sostegno. Non sono spariti, sono nascosti nelle pieghe dei media che passano solo spazzatura, ma voi da qui potete vedere che ci sono tante forze buone e positive e tante persone che possono tornare al bene”.

Cybergeppetto

p.s. San Pietro chiama l’angelo capo Ufficio vita eterna e il diavolo di collegamento con l’inferno per la Decisione sui castighi: “L’Onnipotente deciderà a breve sulla vita di quel tale Tarek Aziz. Che mi proponete?”

“No comment” dice garbatamente l’angelo.

Il diavolo, invece, si gratta le corna e propone:“ Si potrebbe disporre che il tale sia costretto a fabbricare sigari che poi gli si sbriciolano tra le mani, visto che aveva l’abitudine di assistere alla morte degli oppositori politici  fumando un sigaro”.

“Va bene – acconsente San Pietro – ma sia chiaro che non voglio che un solo sigaro sfugga al vostro controllo. Appena avrà sospeso lo sciopero della sete, quel tale Marco Pannella riprenderà a fumare, gli bastino le sue sigarette”.

Foto: stpauls.it; illustrazione dalla Divina Commedia di Dante dal Centro culturale Lugano

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Inchiostro antipatico