By Sugar Lady
Magari non si sarà notata la coroncina di margherite che scendeva in nastri colorati sugli splendidi decolleté, ma il fiorire di quei seni così naturali avrà addirittura fatto girare la testa in bronzo del povero Lenin. E quando gli ricapiterà di vedere tanto ben di dio senza un filo di cellulite né di silicone?
Improbabile che tra i maschietti sia passata inosservata la protesta contro la visita in Ucraina del premier russo Vladimir Putin condotta lo scorso 27 ottobre a Kiev dalle ragazze del gruppo femminista Femen, tutte in topless nella piazza centrale.
Belle e sorridenti, scalmanate e selvagge quanto basta. Esattamente quello che sogna ogni uomo a ogni latitudine, ma che non sempre ammette. E per di più ci fanno dimenticare le femministe d’antan in zoccoli, calzettoni e boschetti di peli disseminati indisciplinatamente sul classico triangolo d’oro dell’estetista, inguine-gambe-ascelle.
Ci voleva una rivisitazione del femminismo in questa chiave.
Sia perché ormai di tette di silicone ne avevamo anche un po’ le scatole piene (parlo per noi femminucce, ragazzi, lo so che le bocce fanno sempre una gran scena, ma bisogna anche ammettere che a noi dalla-terza-in-giù qualche complesso di inferiorità ogni tanto affiora!).
Sia perché di tanta spensierata naturalezza ne avevamo proprio bisogno, almeno per spezzare il ritmo di politici che si imboscano con i trans o che sublimano le proprie pulsioni sessuali in appartamenti e barche di lusso. Come se la natura in tutte le sue declinazioni fosse così facilmente aggirabile.
Chissà se Putin avrà colto il messaggio della protesta condotta dalle ragazze di Femen contro l’ingerenza del Cremlino sull’Ucraina. Poco importa, è in buona compagnia: lui e la maggior parte dei maschietti avranno sicuramente gradito il topless. E forse, a un ennesimo sguardo, anche le margherite.
Sugar Lady
Foto: Ansa