By Cybergeppetto
E’ un fatto che a suo tempo l’Esercito abbia affrontato con decisione il problema della spazzatura. Altrettanto evidente è il fatto che in varie parti d’Italia ancora sussistano problemi gravi nel realizzare un ciclo di smaltimento dei rifiuti accettabile e, infine, è altrettanto chiaro che i luoghi dove i rifiuti sono stoccati o trattati sono diventati siti d’interesse strategico, perché fossero sottratti alla demagogia di chi parla senza essere mai capace di prendere una decisione.
Due più due deve sempre fare quattro e, pertanto, ritengo naturale che le forze armate siano rimaste l’unica istituzione dello Stato che possa occuparsi di immondizia.
Sì, lo so, la cosa appare paradossale, ma vi sono solide ragioni che possono supportare questa tesi e mi permetto di offrirle, di seguito, al lettore che volesse rivolgere la sua attenzione – oltre all’olfatto – a questo problema.
Non v’è che non veda che le istituzioni originariamente titolate a questo scopo, in moltissimi casi, non siano riuscite a fare altro che disastri. La politica è allergica alle decisioni in materie che non abbiano una contropartita elettorale. Regioni, provincie e comuni riescono a esercitare efficacemente un potere di veto su qualsiasi cosa, di far qualcosa di pratico non se ne parla proprio.
In Italia vi sono tantissime nobili organizzazioni di volontariato che svolgono tante e meritorie attività sociali, ma quando si tratta di spalare fango, togliere spazzatura e traslare salme nei cimiteri di aree terremotate, tutti chiamano i soldati, saranno più specializzati…
In tema di specializzazione, in particolare, gli organismi dello Stato sono diventati così specializzati che, purtroppo, quando dici a uno statale di fare qualcosa di articolato, quello ti spiega subito che il suo compito è preciso, specifico e limitato e, quindi, qualcun altro dovrà farsi carico di quel problema.
Gli equipaggiamenti necessari alla raccolta dei rifiuti sono, in campo civile, quasi sempre rotti, mentre quelli dei militari funzionano benissimo. Non è chiaro chi scassi i mezzi civili, mentre è abbastanza chiaro che, quando e se si scassano quelli militari, i soldati se li aggiustano da soli.
Un orientamento culturale votato alla speculazione sociale e ampiamente diffuso dirotta gli italiani non solo verso le chiacchiere da bar dello sport, ma, nell’ultimo decennio, anche verso i talk show e i reality, allontanando le membra intorpidite dei tronisti e di milioni di aspiranti vincitori al superenalotto non solo dalla spazzatura, ma anche dalla coltura delle patate e dei pomodori.
Tante anime nobili dissertano di come si dovrebbe fare per non consegnare un mondo di rifiuti ai nostri figli. Pochi hanno il coraggio di dire chiaramente cosa ne facciamo di tutto il pattume che abbiamo raccolto sin qui.
La democrazia italiana sembra patire il lezzo pestilenziale delle discariche che nessuno vuole e tutti riempiono; la gerarchia militare compie giornalmente il miracolo per cui, se qualcuno non vuol fare qualcosa, alla fin fine lo deve fare lo stesso, basta un timbro e la firma del Comandante.
Se succede qualcosa in una caserma, il Comandante è fritto, la colpa è solo sua. Se succede qualcosa in una organizzazione non gerarchica non si riesce mai a sapere di chi era la competenza ed, eventualmente, la colpa. Si fa prima a sapere chi ha comprato quella casa di Montecarlo…
Si tratta di due concezioni del tutto diverse della vita: una dedita alla dialettica, dalla quale scaturisce l’organizzazione della cosa pubblica e che, evidentemente, non può occuparsi anche di risultati concreti; l’altra, già organizzata per fare una cosa, riesce sempre a essere versatilmente in grado di fare quello che agli altri fa storcere il naso.
Certo che uno che vuol fare il militare in Italia è un bel masochista…
Cybergeppetto
p.s. “Papà, voglio fare il militare!”. “Bravo, da oggi la spazzatura la porti fuori tu, così ti addestri alle tue future responsabilità. Io ho altro da fare, devo discutere con Tua madre come spendere la liquidazione che lo Stato ci sta per anticipare, ma che Tu pagherai”.
Foto: mezzi e soldati dal blog Demopazzia; la discarica è del blog Noinc