Cap 2: La Banca per il commercio e lo sviluppo
La BSTDB è un’istituzione finanziaria regionale indipendente. E’ stata istituita in forza dell’Accordo istitutivo concluso a Tbilisi il 30 giugno del 1994. L’apertura dei lavori viene ufficialmente dichiarata il successivo mese di febbraio, sebbene i lavori siano realmente iniziati solo nel giugno del 1999. Il capitale iniziale della banca corrispondeva a 1 miliardo di DPS70, suddivisi in 1 milione di azioni, ciascuna con un valore nominale di 1000 DPS.
In conformità all’Accordo istitutivo della Banca, nell’iscrizione della propria quota nel capitale iniziale, ogni Stato azionista deve versare 10 % della propria quota attraverso un effettivo pagamento in valuta convertibile, di cui 20% del capitale sottoscritto viene pagato dallo Stato membro in otto versamenti di egual valore. Nell’ipotesi di ritardo nel pagamento, allo Stato interessato non è praticato nessun interesse di mora.
Infine, il 70% della quota del capitale versata singolarmente è dovuta allo Stato che l’abbia versata, su (eventuale?) richiesta di quest’ultimo.
Con lo scopo di finanziare un numero maggiore di progetti su più vasta scala, e a causa del capitale limitato, la Banca del Mar Nero attira risorse provenienti dal mercato finanziario libero. Conformemente a quanto stabilito nell’accordo istitutivo e poiché la BSTDB è un’istituzione finanziaria internazionale, essa è svincolata da tasse e da ogni tipo di oneri doganali.
La Banca è gestita dal Consiglio d’amministrazione, dal Consiglio dei direttori e da un Presidente. Nel Comitato amministrativo sono rappresentati i governi degli Stati membri, mentre in quello dei direttori, ogni Stato membro è rappresentato da uno specialista nel campo della finanza. Il Presidente viene eletto dal Comitato amministrativo.
Quest’istituzione è stata fondata alla scopo di supportare la cooperazione tra gli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero, in base allo sviluppo socio-economico di ciascun paese e della Regione nel suo insieme. Più concretamente essa finanzia in modo vantaggioso progetti regionali in settori primari dell’economia quali il trasporto, le telecomunicazioni, l’energia, le infrastrutture et alii. Finanzia inoltre piccole e medie imprese attraverso l’apertura di crediti a favore di tali aziende con sede legale negli Stati membri della BSEC; stimola lo sviluppo del commercio tra le imprese di tali Stati attraverso il prefinanziamento e il finanziamento delle esportazioni, incluse quelle al di fuori della regione della BSEC; infine rilascia rifinanziamenti a medio termine alle imprese esportatrici, e a breve e medio termine ad imprese importatrici.
E’ molto importante sottolineare come – secondo il programma della Banca – la parte consistente dei crediti sia concessa per finanziare progetti del settore privato. Inoltre, i crediti non vengono mai concessi direttamente all’impresa beneficiaria ma si fa capo, in ogni paese membro, agli intermediari d’investimento.
Fin dalla sua fondazione, la BSEC si configura come un’organizzazione a fini cooperativi a carattere spiccatamente economico. Allo stato attuale, essa include 12 paesi con una superficie territoriale di circa 20 milioni di km², con una popolazione di 340 milioni di persone, con un volume annuale di importazioni corrispondente a 300 miliardi di dollari ed è caratterizzata da un intreccio di relazioni molto diverse tra gli Stati della regione; diversi sono anche gli impegni che ciascuno Stato ha assunto nei confronti di altre formazioni od organizzazioni europee o mondiali. Tutto ciò lascia inevitabilmente un’impronta sull’attività attuale dell’organizzazione come anche sulle prospettive che essa possa trasformarsi in qualcosa di diverso e più complesso di una cooperazione nell’ambito economico.
Così, ad esempio, alcuni Stati hanno sottoscritto accordi preferenziali di commercio, altri hanno concluso accordi per la creazione di zone di libero scambio. Una parte di Stati, invece, difetta di qualunque tipo di contatti economici. Infatti, l’idea avanzata dalla Russia e dalla Turchia per la costituzione di una zona di libero scambio tra gli Stati membri della BSEC non ha ancora avuto seguito. Fu manifestata concretamente nella “Dichiarazione dell’intenzione di creare una zona di libero commercio nel quadro dell’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero”, pubblicata il 7 febbraio 1997. In essa è contenuta una serie di proposte concrete per la liberalizzazione del commercio tra gli Stati membri, nel pieno rispetto degli obblighi derivanti dall’OMC73, dall’Unione Europea e da altre collettività.
Le idee che catalizzarono maggiormente l’attenzione furono invece quelle relative alla riduzione e alla progressiva eliminazione delle limitazioni tariffarie e non tariffarie del commercio di prodotti industriali; il mantenimento dei tradizionali flussi del commercio di prodotti agricoli e l’allargamento del commercio di prodotti meno sensibili; l’implementazione del commercio transfrontaliero e la creazione di zone costiere di libero scambio; l’armonizzazione degli standard e la semplificazione del processo di reciproco riconoscimento dei certificati di conformità e simili.
Nonostante manchi, per ora, una prospettiva di trasformazione da semplice cooperazione economica a vera e propria integrazione economica nel quadro della BSEC, si riscontrano intensi sviluppi alcune delle seguenti direzioni:
i. Sviluppo delle infrastrutture della regione del Mar Nero, nel contesto di progetti già avviati di stampo europeo e regionale. Particolare importanza per la futura evoluzione dell’Organizzazione rivestiranno la sua attività di collegamento dei sistemi energetici dei singoli paesi membri, i suoi sforzi per la costruzione di una zona per il trasporto del Mar Nero come parte della rete di trasposto europea, in particolare la costruzione di corridoi di trasporto paneuropei che attraversino la Regione. Si fa in particolare riferimento al Corridoio IX “Nord-Sud” e al Corridoio VIII “Est-Ovest” et alii.
ii. Il superamento della disomogeneità interna dei mercati degli Stati membri della BSEC, attraverso lo sviluppo del commercio tra le imprese di questi Stati, oltre ad una graduale costituzione di una zona di libero scambio del Mar Nero.
iii. L’incentivazione delle piccola e media imprenditoria attraverso i principi adottati che disciplinano l’attività congiunta, progetti concreti e una politica collettiva nella regione promossa dalla BSEC.
iv. Sviluppo del turismo attraverso le misure concrete sviluppate dagli Stati membri per rendere la Regione del Mar Nero attraente anche sotto l’aspetto ecologico.
v. Aumento degli investimenti da parte della Banca per il commercio e lo sviluppo del Mar Nero nei campi sopracitati, in primis sulla base della sua collaborazione con la Banca Mondiale, con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), e la Banca europea degli investimenti (BEI). Sfortunatamente, una parte per nulla irrisoria degli ambiziosi progetti e dei programmi sviluppati nell’ambito BSEC, ha incontrato seri ostacoli nella sua concreta realizzazione. Quelli maggiormente incisivi possono essere: un diverso livello di sviluppo economico dei singoli paesi membri, l’assenza di un piano di lungo termine in cui le priorità nella cooperazione siano definite in modo chiaro per ciascun ambito, il basso livello di efficacia dei meccanismi di realizzazione della cooperazione, la carenza del coordinamento necessario tra i differenti organi della BSEC, l’insufficiente finanziamento interno ed estero.
Anna Miykova
Seguirà La prospettiva bulgara
Il post precedente è al link La regione del Grande Mar Nero a cavallo tra Europa e Asia; focus sulle interrelazioni con la Bulgaria, A.Miykova/8