Lug 15, 2014
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La regione del Grande Mar Nero a cavallo tra Europa e Asia; focus sulle interrelazioni con la Bulgaria, A.Miykova/8

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By Anna Miykova

Cap 2 della tesi La regione del Grande Mar Nero a cavallo tra Europa e Asia; focus sulle interrelazioni con la Bulgaria (Anna Miykova)

La BSEC e il suo strumento finanziario: la Banca per il commercio e lo sviluppo del Mar Nero

L’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero, o Black Sea Economic Cooperation, è un’organizzazione istituita per la cooperazione regionale e viene alternativamente classificata anche come “organizzazione economica regionale”, “Unione economica fra Stati”, “Unione economica dei paesi della regione del Mar Nero” o definita anche “Patto”, “Zona” o “Progetto per la cooperazione economica del Mar Nero”.

La BSEC è stata creata su iniziativa della Turchia. Nasce come modello unico e promettente di iniziativa economica e politica multilaterale con lo scopo fondamentale sia di implementare la cooperazione tra gli Stati membri, sia di garantire la pace, la stabilità e i rapporti di buon vicinato con le altre nazioni della regione del Mar Nero.

Gli Stati membri sono attualmente 12 – Azerbaigian, Albania, Armenia, Bulgaria, Romania, Georgia, Grecia, Moldavia, Romania, Russia, Turchia, Ucraina e Serbia – ma l’organizzazione resta aperta all’ingresso di altri paesi che siano mossi dai medesimi intenti e ne condividano i principi. Come ci è dato osservare, la partecipazione non è ristretta ai paesi che hanno accesso al Mar Nero, infatti Albania, Armenia, Azerbaigian, Grecia, Moldavia e Serbia non sono stati litoranei; la Grecia, invece, ha posto il veto sulla candidatura del Montenegro dopo che la Turchia si era opposta alla candidatura di Cipro. Per lo stesso motivo la Grecia si oppone a qualunque nuova candidatura.

Tra la Grecia e la Turchia a tutt’oggi la questione cipriota rimane uno dei grandi nodi gordiani. Geograficamente situata in Asia, l’isola di Cipro dista circa 70 km dalle coste dell’Anatolia, 100 km da quelle del Vicino Oriente e quasi 400 da quelle africane. Nel corso dei secoli, numerosi popoli ed imperi si sono succeduti nel controllo dell’isola: nell’antichità i Micenei, l’Egitto dei Faraoni, l’Impero Persiano Achemenide, l’Impero di Alessandro Magno, l’Egitto della dinastia ellenistica dei Lagidi (Tolomei) e Roma; nel Medioevo: l’Impero Bizantino, gli Arabi, l’Ordine dei Cavalieri di Malta e la dinastia francese dei Lusignano; in epoca moderna la Repubblica di Venezia, l’Impero Ottomano ed infine in epoca contemporanea l’Impero Britannico.

La particolare collocazione geografica ha fatto sì che fin dall’antichità l’isola risultasse determinante per il controllo del Mediterraneo orientale. L’importanza geostrategica di Cipro aumentò con l’apertura del Canale di Suez (1869) che consentiva la navigazione dall’Europa all’Asia senza dovere più circumnavigare l’Africa; ciò destò l’interesse britannico che nel 1878 ottenne dalla Sublime Porta il permesso di occupare ed amministrare l’isola.

Durante la dominazione britannica, le tensioni, si disse alimentate ad arte da Londra, tra le due comunità, quella di lingua greca maggioritaria che puntava all’unione (énosis) con la Grecia e quella di lingua turca minoritaria che invece optava per la separazione (taksim), spinse sia Atene che Ankara ad intromettersi negli affari interni dell’isola.

L’adesione della Grecia e della Turchia alla NATO (1952) e l’indipendenza di Cipro (1960) non stemperarono le tensioni tra i due paesi e tra le due comunità isolane che anzi aumentarono fino a sfociare in violenti scontri interetnici che richiesero nel 1964 l’invio di una missione ONU; la UNFICYP (United Nations Peacekeeping Force in Cyprus). Nel luglio del 1974, per contrastare un colpo di Stato dei radicali greco-ciprioti sostenuti dalla giunta militare dei colonnelli di Atene che aveva come obiettivo l’annessione di Cipro alla Grecia, l’esercito turco invase la parte nord dell’isola (Operazione Attila) occupando circa un terzo dell’intero territorio, cacciando oltre centomila residenti greco-ciprioti verso sud e poi favorendo una significativa emigrazione turca nell’isola.

Posta davanti alle coste mediterranee dell’Anatolia, quasi a formare una naturale barriera difensiva da eventuali attacchi provenienti da sud, l’importanza geostrategica di Cipro non poteva certo sfuggire ad Ankara che in questo modo si assicurava il controllo del lato nord dell’isola prospiciente le coste anatoliche. L’intervento militare turco ricevette l’implicito avallo degli USA e dalla Gran Bretagna (la quale manteneva sull’isola le due basi militari di Akrotiri e Dhekelia) che mal tolleravano l’adesione di Cipro al Movimento dei Paesi non-Allineati per opera del primo presidente l’Arcivescovo Makarios III.

Nel 1983 la parte nord dell’isola si autoproclamò indipendente col nome di Repubblica Turca di Cipro Nord (TRNC). La dichiarazione di indipendenza, riconosciuta solo da Ankara, fu dichiarata “non valida dal punto di vista giuridico” dalle Risoluzioni 541 (1983) e 550 (1984) del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Soprattutto negli ultimi sette anni, con l’adesione della Repubblica di Cipro all’Unione Europea, il fallimento del piano Annan e la ripresa delle trattative tra le due comunità nel 2008, che la questione cipriota ha riacquistato nuova visibilità ed interesse a livello internazionale.

Dall’anno della sua nascita ad oggi, la struttura della BSEC è mutata una sola volta con l’ingresso della Serbia nel 2004, ma non sono pochi gli Stati ad aver goduto del diritto di ricevere lo status di osservatore. Tra questi si annoverano membri dell’Unione Europea come Austria, Germania, Italia, Polonia, Slovacchia, Francia e Repubblica Ceca; sono osservatori anche paesi non – comunitari o extra – europei come Bielorussia, Croazia, Egitto, Israele, Tunisia e gli Stati Uniti.

Inoltre un interesse particolare per l’organizzazione nutrono Bosnia e Erzegovina, Macedonia, Kazakistan e Turkmenistan.

La BSEC incentiva le relazioni sia con le organizzazioni internazionali che con le istituzioni; e la cooperazione può svilupparsi sotto diverse forme, tra cui il partenariato attraverso il dialogo in determinati settori. Tra i partner possono annoverarsi varie ONG ovvero associazioni e collettività regionali: la BERS, la BEI, l’Iniziativa Centro Europea (InCE), l’Unione economica baltica, l’OSCE, il Patto di stabilità per l’Europa sud-orientale, Mercosur et alii. Inoltre, la BSEC intrattiene una relazione speciale con le Nazioni Unite e soprattutto con la sua Commissione economica per l’Europa.

[Nel dettaglio] Iniziativa Centro Europea (In.C.E.) è il più antico e più esteso forum di cooperazione regionale nell’Europa Centrale, Orientale e Balcanica. Il primo passo verso la sua creazione avviene l’11 novembre 1989: Italia, Ungheria, Austria e Jugoslavia danno vita alla “Quadrangolare” con l’intento – caduto il Muro di Berlino – di superare la divisione in blocchi e avviare rapporti di cooperazione tra stati di diverso orientamento politico ed economico. Cecoslovacchia e Polonia si aggiungono rispettivamente nel 1990 e nel 1991: l’ormai “Esagonale” viene rinominata Iniziativa Centro Europea nel 1992, anno che culmina con l’ingresso di tre nuovi Stati Membri: Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Slovenia. Dal 1992 ad oggi, l’accesso di Albania, Bielorussia, Bulgaria, Moldova, Romania e Ucraina (1996), Serbia e Montenegro (2000) e infine Montenegro (2006) ha completato l’attuale struttura degli Stati membri che hanno raggiunto il numero di 18.

[Mentre] il Patto di Stabilità per l’Europa Sud-Orientale, adottato a Colonia il 10 giugno 1999 in concomitanza con i lavori del Consiglio Europeo, è stato sottoscritto da un considerevole gruppo di firmatari: gli Stati membri della UE, la Commissione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti, gli Stati della regione e confinanti: Albania, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Ungheria, Romania, Slovenia, Turchia; Paesi del G8: USA, Canada, Giappone, Russia; organizzazioni internazionali: ONU, UNHCR, OSCE, Consiglio d’Europa, NATO, OECD, UEO, FMI, Banca Mondiale, BESR; organizzazioni regionali: Royaumont, BSEC, CEI, SECI, SEECP.

Ai firmatari originari si sono aggiunti in un secondo momento Svizzera, Norvegia, e Moldavia. L’iniziativa di lanciare il Patto di Stabilità è stata presa dall’Unione Europea e il documento fondativo del Patto fa propria l’impostazione già varata dalla Commissione, prospettando l’integrazione dei Paesi dell’Europa sud-orientale nelle strutture comunitarie. Gli oltre 40 firmatari hanno contratto l’impegno politico di “sostenere i Paesi dell’Europa Sud-Orientale nei loro sforzi di sviluppare la pace, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la prosperità economica, allo scopo di raggiungere la stabilità nell’intera regione”. Tale impegno, nelle intenzioni dei firmatari, è funzionale al proposito degli stessi Paesi di entrare a far parte delle strutture euro-atlantiche, Unione Europea e NATO. Alcuni di questi hanno infatti già attraversato questa fase, divenendo membri di entrambe le strutture ovvero Bulgaria, Romania, Slovenia, Ungheria.

Nel 2008 il Patto di Stabilità ha cessato la sua attività e al suo posto è stato costituito un Consiglio per la cooperazione regionale.

[Infine] il Mercosur è il mercato comune del Sud (America meridionale). Gli Stati membri godono di una serie di agevolazioni finanziarie, doganali e tariffarie, nel comune tentativo di costituire un mercato unico. Oggi restano tuttavia molte barriere protezionistiche al raggiungimento di questo obiettivo. Vi fanno parte in qualità di Stati membri: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela, ma il Paraguay è stato sospeso nel 2012. Sono inoltre Stati associati la Bolivia e il Cile (dal 1996), il Perù (dal 2003), la Colombia e l’Ecuador (dal 2004). Il Venezuela è diventato membro a pieno titolo dell’organizzazione il 31 luglio 2012, dopo ben 6 anni dall’avvio del processo, che è stato rallentato dall’opposizione del Paraguay. Il Brasile è il membro economicamente più forte, in quanto da solo rappresenta il 77% del prodotto economico del gruppo.

Durante il mese di aprile 1999 all’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero è stato conferito lo status di osservatore presso l’Assemblea Generale dell’ONU. Tra le associazioni possono essere annoverate: Associazione dei proprietari di navi del Mar Nero (BINSA), Associazione dei porti del Mar Nero e del Mar d’Azov, Unione delle associazioni del trasporto su strada nella regione del Mar Nero (BSEC-URTA), Unione regionale delle telecomunicazioni (BSANNA), Rete internazionale delle piccole e medie imprese (SME).

In aggiunta, benché non istituzionalizzati, i contatti e le forme concrete di cooperazione tra la BSEC e l’Unione Europea rivestono grande importanza per entrambe. Infatti, tre stati dell’UE – Grecia, Bulgaria e Romania – sono membri a pieno titolo anche della BSEC, mentre altri sette stati dell’UE – Austria, Germania, Italia, Polonia, Slovacchia, Francia, Repubblica Ceca – godono dello status di osservatori. Inoltre, tra la Turchia e l’UE, già a partire dal 1995, vige l’Unione doganale, mentre dal 3 marzo 2005 sono stati intavolati i negoziati per l’adesione all’UE.

Tra l’UE e la BSEC è stato istituito un dialogo permanente sulla base della “Piattaforma di cooperazione” adottata il 30 aprile 1999 a Tbilisi. In conformità ai suoi principi ci si impegna sull’attualizzazione delle forme cooperazione tra le due strutture, si richiedono consultazioni su programmi comuni e progetti d’interesse comune nel campo delle infrastrutture, dell’energia et similia.

Indipendentemente dai risultati positivi raggiunti nell’ambito del Mar Nero dall’Unione Europea, restano ancora molte carenze. Spesso si sostiene che la Regione venga trascurata dall’Unione a favore dei suoi impegni in altre organizzazioni europee quali l’InCE, il Patto di stabilità per l’Europa sud-orientale, Il Consiglio di Barents o del Baltico ed altri ancora. All’interno dell’Unione stessa, spiccano pareri secondo cui l’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero assomiglierebbe a “un mercato di chiacchiere” senza risultati importanti della sua attività e del suo rapporto con l’Unione, che è stato più volte palesato.

Questo è il motivo che ci porta a ritenere che la Bulgaria, la Romania e la Grecia – in quanto membri a pieno titolo dell’Unione Europea – debbano mettere insieme i propri sforzi per rendere la cooperazione ancor più stretta e trasformarla in un reale strumento di soluzione dei problemi in iniziative e programmi regionali, come il trasporto transfrontaliero di gas e petrolio verso l’Europa, il corridoio di trasporto Europa-Caucaso-Asia (TRACECA), lo spazio di trasporto paneuropeo e la DABLAS (Danube – Black Sea) una task force di pronta reazione in caso di catastrofi ecologiche.

La DABLAS è stata istituita nel 2001 con lo scopo di fornire una piattaforma di cooperazione per garantire la protezione delle acque e degli ecosistemi acquatici del Danubio e del mar Nero. Questo è stato in risposta a una comunicazione adottata dalla Commissione europea nel 2001, che ha evidenziato le azioni prioritarie necessarie per migliorare la situazione ambientale nella regione. La task force è composta dai rappresentanti dei paesi della regione, dal Segretariato della Commissione internazionale per la protezione del Danubio, dalla Commissione del mar Nero, da Istituzioni finanziarie internazionali (IFI), dall’UE, dagli Stati membri dell’UE interessati, altri donatori bilaterali e altre istituzioni regionali / internazionali. Anche la società civile è coinvolta nei vari compiti svolti dalla Task Force DABLAS. Il suo obiettivo generale è quello di sviluppare meccanismi di finanziamento per l’attuazione di progetti di investimento per ridurre l’inquinamento e la riabilitazione degli ecosistemi nella regione del Mar Nero.

L’atto istitutivo della BSEC fu firmato il 25 giugno 1992 a Istanbul ed è noto con il nome di “Dichiarazione del Bosforo per la cooperazione economica regionale”. Gli Stati che ne fanno parte non sono giuridicamente vincolati da questo documento, perché si tratta di null’altro che di una Dichiarazione comune di principi e intenti. Per questo motivo, anche le decisioni adottate dai suoi membri non hanno forza vincolante. Nel testo della dichiarazione sono elencati i principi fondamentali che sono alla base dell’Organizzazione:

i. costituzione dello stato di diritto

ii. democrazia

iii. rispetto e tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo

iv. prosperità (attraverso la liberalizzazione economica e una maggiore giustizia sociale)

v. garanzia del mantenimento del medesimo livello di sicurezza per tutti i paesi della regione del Mar Nero.

In base a quanto stabilito nel testo della sopracitata dichiarazione, lo scopo principale dell’Organizzazione è “offrire assistenza reciproca ai fini dello sviluppo economico e cooperazione tra gli Stati membri”. Gli undici Stati firmatari assumono l’impegno solenne di prestarsi attivamente assistenza attraverso la predisposizione di un clima d’investimenti favorevole e di creare le condizioni per la mutua assistenza nel settore industriale; di stimolare l’aumento delle merci e dei servizi, inclusa la collaborazione nelle zone di libero scambio; di attivarsi per il miglioramento dei ritmi di viaggio e di attività dei rappresentanti degli ambienti imprenditoriali e soprattutto dei rappresentanti delle aziende private della regione.

“In linea con i principi pattuiti e avendo il fine di fare un uso più efficace delle risorse umane, naturali e di altre utili al mantenimento di uno sviluppo stabile delle economie nazionali e del benessere sociale delle loro popolazioni, gli Stati membri collaborano nei seguenti settori: commercio e sviluppo economico; settore bancario e finanziario; comunicazioni e settore energetico; economia e industria alimentare; sanità e farmaceutica; tutela dell’ambiente; turismo; scienza e tecnologia; scambio di dati statistici e informazioni d’interesse economico; cooperazione tra le autorità doganali e altre autorità di confine; contatti tra i popoli; lotta contro la criminalità organizzata; traffico illegale di droga, armi e materiale radioattivo, in tutte le sue manifestazioni terroristiche e sotto forma di migrazione illegale ovvero in qualsivoglia altro settore connesso a queste attività, su decisione del Consiglio” (Statuto dell’Organizzazione per la cooperazione economica del mar Nero, GU, n. 69 del 3 agosto 1999).

La vita di questa organizzazione può essere provvisoriamente suddivisa in due fasi: la prima va dal 1992 al 1999 e la seconda è quella successiva al 1999.

La prima fase dell’evoluzione della BSEC inizia con la sottoscrizione – avvenuta il 25 giugno 1992 a Istanbul – della dichiarazione del Bosforo per la cooperazione economica regionale.

In questa fase l’organizzazione svolge principalmente il ruolo di forum intergovernativo per la cooperazione multilaterale. I membri si affidano in primis ai legami già consolidati fino ad allora sulla base di relazioni d’affari a livello governativo, parlamentare e bilaterale. Il suo compito è di coordinare, stimolare, controllare queste relazioni e le decisioni prese in questa fase non hanno carattere vincolante.

La fine della prima e il principio della seconda fase dell’evoluzione dell’organizzazione è segnato da una serie di avvenimenti, importanti per la sua forma e la sua futura attività. Il 5 giugno 1998 gli Stati e i rappresentanti dei cittadini degli Stati membri della BSEC, firmano lo Statuto speciale (Carta) dell’Organizzazione, in seguito al quale, per un intero anno (fino alla fine dell’ aprile 1999) si svolge il processo di ratifica del trattato (lo Statuto della BSEC entra in vigore il 1 maggio 1999). All’incontro dei Ministri degli esteri degli Stati membri tenutosi il 30 aprile 1999 a Tbilisi (Georgia), la BSEC viene ufficialmente dichiarata organizzazione per la cooperazione economica, entrano in vigore nuovi Regolamenti procedurali per il suo funzionamento e viene sottoscritto un Protocollo – allegato al testo principale – sui privilegi e le immunità dell’Organizzazione.

Per il ventennio della sua esistenza, la BSEC si è confermata come unica forma istituzionalizzata di cooperazione tra gli Stati della regione del Mar Nero, riuscendo rispettivamente a dar vita a un intero sistema di organi, unità di consulenza e supporto. Questi dispongono di un proprio budget e di un’alta percentuale di autonomia e indipendenza. Tra gli organi più importanti si possono elencare:

i. Il Consiglio dei Ministri degli Esteri degli Stati membri possiede lo statuto di organo principale regolare dell’organizzazione e il potere di valutare e prendere decisioni su qualunque questione importante attinente alla sua attività (funzionamento, partecipazione, organi ausiliari, regole procedurali et alii).

L’istituzione del Consiglio era stata concordata già con la Dichiarazione del Bosforo. In base a quanto stabilito nello Statuto, i vertici dei Ministri degli Esteri verranno effettuati sulla base del principio di rotazione semestrale e avranno luogo nello Stato che esercita la Presidenza di turno per il medesimo semestre. Per supportare il lavoro del Consiglio, nel mese di marzo del 1994 venne creato un Segretariato Internazionale Permanente con sede a Istanbul. La sua funzione principale è quella di coordinare – sotto la direzione dello Stato con la presidenza di turno – l’intera attività nell’ambito dell’organizzazione.

Il 27 ottobre 1999 a Salonicco – durante il primo incontro del Consiglio dei Ministri degli Esteri – venne adottata la decisione di riorganizzare il Segretariato permanente, in linea con lo spirito della nuova fase di attività della BSEC. Esso viene strutturato nella direzione di un progressivo aumento del numero degli esperti che riflette, a sua volta, l’intenzione dell’Organizzazione di focalizzare la sua attività sull’attuazione di programmi e progetti di rilevanza regionale e – più in generale – europea.

Nel tempo che intercorre tra gli incontri al vertice è prevista una serie di incontri tra i cosiddetti gruppi di lavoro di esperti per stabilire contatti tra loro.

Si tratta, infatti, dei gruppi che costituiscono il meccanismo di funzionamento di base dell’Organizzazione; sono stati creati già alla prima riunione del Consiglio e dispongono di volta in volta di uno statuto temporaneo o permanente. Sono impegnati nella discussione di diversi aspetti della cooperazione multilaterale tra gli Stati, conformemente agli interessi concreti dei membri. I gruppi principali e più attivi sono: commercio e sviluppo economico; energia; industria; agricoltura; scienza, tecnologia e cooperazione tecnico-scientifica; trasporti; turismo; banca e finanza; tutela dell’ambiente; sanità e farmaceutica; comunicazioni; condivisione di stime economiche e statistiche; cooperazione tra le autorità doganali e altri organi di confine; lotta alla criminalità organizzata, traffico illegale di armi e materiale radioattivo; contatti umani et alii. L’attività dei gruppi è coordinata e supervisionata dallo stesso Consiglio dei Ministri degli Esteri dei paesi membri.

ii. Assemblea interparlamentare dell’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero (PABSEC – organo interparlamentare). La sua funzione primaria è quella di fornire il suo supporto – solo a livello consultivo, e non anche decisionale – nell’ambito del processo di cooperazione economica. Fu istituita nel lontano 1993 e si compone di 76 rappresentanti dei Parlamenti Nazionali degli Stati della BSEC. L’assemblea dispone di alcune unità a essa collegate: Presidenza, ufficio costituito dal Presidente affiancato da due vice presidenti; Comitato permanente, che è costituito dai leader delle singole delegazioni parlamentari, i membri della Presidenza, e i rappresentanti dei tre Comitati permanenti (si tratta del Comitato permanente per le questioni, economiche, commerciali e tecnologiche ed ecologiche, Comitato permanente per le questioni giuridiche e politiche e il Comitato permanente per le questioni culturali, sociali e dell’istruzione); Segretariato Internazionale diretto da un segretario generale dell’Assemblea parlamentare.

iii. Consiglio d’affari della BSEC (Business Council) con sede a Istanbul è un organo per lo sviluppo di contatti d’affari tra gli Stati membri. Riunisce esperti internazionali, responsabili per l’identificazione di opportunità di investimenti nella zona e uomini d’affari inquadrati nelle strutture collettive nazionali. Si occupa della creazione di una solida base di consulenza bilaterale e di camere di commercio separate nei singoli stati.

iv. Centro internazionale per le analisi sul Mar Nero istituito nel 1998 che coordina le attività della BSEC con i progetti regionali dell’UE. La sua sede è ad Atene.

v. Altri organi ed istituzioni tra cui il Centro di coordinamento per lo scambio di dati statistici e informazioni economiche del Mar Nero e la Banca per il commercio e lo sviluppo del Mar Nero (BSTDB).

Conclusioni

Da quanto fin qui esposto è indubbio sostenere che l’Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero:

i. Ha categoricamente dato una veste giuridica e una forma alla sua immagine di organizzazione regionale per la cooperazione nel campo economico tra i 12 Stati membri;

ii. Ha sviluppato a livello concettuale una strategia per il suo futuro, sebbene solo il tempo potrà rivelare quanto o cosa di questa strategia sarà realizzato;

iii. Ha cercato diverse strade per lo sviluppo anche dell’aspetto politico della cooperazione tra gli Stati della Regione del Mar Nero, e altrettanto ha fatto per gli impegni nei confronti di altre strutture regionali e organizzazioni internazionali;

iv. È preziosa anche per la sua capacità di incentivare e rendere più pregnante il dialogo, in special modo con l’UE.

Anna Miykova

Seguirà La Banca per il commercio e lo sviluppo

Il post precedente è al link La regione del Grande mar Nero a cavallo tra Europa e Asia; focus sulle interrelazioni con la Bulgaria, Anna Miykova/7

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