È stato firmato ieri, 2 aprile, nella Biorefinery Eni di Venezia, l’accordo di cooperazione tra la Marina Militare Italiana e la Marina Militare Americana, alla presenza del Capo di stato maggiore della Marina Militare (CaSMM), ammiraglio Giuseppe De Giorgi, e del Segretario della Marina degli Stati Uniti d’America (SECNAV), Ray Mabus.
Obiettivo dell’accordo, fa sapere il comunicato stampa della Marina Militare, l’interoperabilitá dei carburanti di nuova generazione per le navi e per gli aereomobili: le due marine hanno sperimentato con successo nei mesi scorsi miscele al 50% bioderivate e i risultati sono di grande auspicio anche per le altre marine dell’Alleanza Atlantica, riducendone la dipendenza dal petrolio.
Il Segretario della Marina degli Stati Uniti d’America, Ray Mabus, ha dichiarato: “La Marina e il corpo dei Marines si sono dati l’ambizioso obiettivo di utilizzare carburanti per il 50% derivanti da fonti alternative entro il 2020. Nel 2012 la Marina degli Stati Uniti ha presentato la Great Green Fleet, un gruppo navale dotato di mezzi aerei e navali che operano utilizzando fonti energetiche alternative. Questo accordo, significativo e importante, consentirà lo scambio di informazioni e dati tra la Marina Militare Italiana e quella degli Stati Uniti, in modo che possano operare al meglio in futuro, puntando a una minore dipendenza dal petrolio e a una maggiore sicurezza energetica”.
La frazione di qualità premium si produrrà in scala industriale presso la biorefinery Eni di Venezia a partire da maggio 2014. La biorefinery di Venezia è il primo esempio al mondo di raffineria petrolifera convertita per produrre biocarburanti da oli vegetali, anche di seconda e terza generazione: un risultato industriale con importanti ricadute sul territorio, che trasforma il tradizionale sistema della raffineria in un nuovo ciclo “verde”.
“Esprimo la mia soddisfazione per essere testimone, insieme al Segretario della Marina degli Stati Uniti, di una iniziativa così importante nei settori strategici dell’energia e della tutela ambientale. L’accordo di oggi – ha dichiarato il Capo di stato maggiore della Marina Militare Italiana, ammiraglio Giuseppe De Giorgi – mira a perseguire la piena interoperabilità dei carburanti alternativi per le unità navali delle due Marine, attraverso la condivisione dei risultati delle sperimentazioni. Questo accordo è un passo significativo verso l’incremento della sicurezza energetica, grazie alla minore dipendenza dal petrolio, a una maggiore attenzione all’ecosostenibilità e a una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento”.
“La nuova famiglia di navi che intendiamo costruire – ha aggiunto l’ammiraglio De Giorgi – sarà caratterizzata da bassissime emissioni e dalla possibilità di utilizzare carburanti alternativi. Queste navi sono concepite per esprimere le loro capacità di intervento anti inquinamento e di supporto alla popolazione in caso di calamità. Sono il segno tangibile del processo di trasformazione della Marina in senso duale”.
Eni, che a breve avvierà a Venezia la produzione nazionale di biocarburanti da fonti sostenibili certificate, è stata rappresentata dal direttore della raffineria, ingegner Michele Viglianisi, e dal vicepresidente esecutivo del settore Ricerca, Sviluppo tecnologico e Progetti di Eni Refining & Marketing, ingegner Giacomo Rispoli.
“La Raffineria Eni di Venezia – ha spiegato l’ingegner Rispoli – è la prima raffineria al mondo oggetto di riconversione da raffineria convenzionale a green refinery. Dopo un anno e mezzo di attività per la progettazione, processi autorizzativi, messa in opera modifiche impiantistiche, nel maggio 2014 avvierà i nuovi impianti green con carica vegetale, in attesa della disponibilità nel mercato di feedstock diversi, quali oli di frittura, grassi animali e altri waste del ciclo agricolo”.
La Marina Militare Italiana è la prima in Europa a sperimentare operativamente il green diesel, in anticipo anche rispetto alla scadenza europea che prevede l’uso del 10% di frazione bio entro il 2020.
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Fonte e foto: Marina Militare