Le recenti affermazioni del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, secondo il quale Carlo Giuliani, estremista morto durante i disordini di Genova del 2001, sarebbe un eroe da equiparare ai giudici Falcone e Borsellino, mi spingono a riscrivere, come contributo propositivo, l’ingiusta sentenza di assoluzione, tramutandola in una sentenza di condanna del Carabiniere che lo uccise, e che potrebbe essere la seguente:
“In nome della nomenklatura culturale e politica d’Italia, unica interprete autentica della volontà del Popolo italiano, visti i fatti verificatisi in Genova il giorno 20 luglio 2001, condanna alla fucilazione alla schiena il traditore del popolo che lo uccise.
Il comportamento di colui che gli diede la morte, al di là delle regole borghesi, viola le seguenti regole di convivenza civile che da tempo questa nomenklatura cerca di tutelare nell’ambito della società italiana:
– la figura del militante democratico è sacra e inviolabile;
– l’azione di protesta che egli svolge deve essere ascoltata e recepita dalle autorità borghesi con la massima diligenza;
– la violenza che egli talvolta manifesta è legittimata dalla necessità di cambiare lo stato classista e antiproletario;
– la disobbedienza è un procedimento che legittima il militante democratico a combattere le leggi ingiuste dello stato reazionario;
– i danni che egli provoca sono solo un minimo effetto collaterale della nobile azione che egli svolge per la redenzione della classe operaia, il costo dei vetri che egli infrange sia a carico della collettività;
– l’esproprio proletario è da considerarsi come un emolumento contributivo per la causa del militante democratico;
– il lavoro borghese, sottoproletario e umiliante non si addice alla luminosa figura del militante democratico, che è tenuto a coltivare le sue idee e le sue piante preferite;
– i media devono porre in luce gli aspetti positivi della protesta e non criticarla ponendosi al servizio della borghesia e del clero;
– le forze dell’ordine devono limitarsi a proteggere il militante democratico da eventuali aggressori reazionari;
– i militari che dovessero trovarsi al cospetto della legittima violenza del militante democratico devono porgere l’altra guancia fino all’estremo sacrificio;
– i militari che non intendessero rispettare la figura del militante democratico dovranno confessare la loro turpitudine in un pubblico dibattito e alla presenza del commissario politico del reparto presso cui prestano servizio;
– solo al militante democratico morto valorosamente in combattimento democratico proletario può essere intitolata un’aula del Parlamento.
L’imputato si è reso responsabile di una così grave trasgressione che merita la massima punizione, oltre al biasimo della parte più nobile e avanzata del paese che abbraccia in un solo afflato i salotti radical chic, la finanza militante, l’editoria illuminata, la burocrazia militante e il complesso economico sindacale progressista”.
p.s. Notizie dalla borsa: “Le azioni del comparto vetri e vetrine, dopo un avvio fiacco, hanno guadagnato più di dieci punti sull’onda della notizia delle nuove disposizioni della nomenklatura.
La Consob le ha sospese per eccesso di rialzo a metà seduta, ma, dopo una dura presa di posizione della nomenklatura, ha fatto una rapida marcia indietro e ci si aspetta, a minuti, che il suo Presidente si dimetta”.
Il Presidente della Confindustria, sezione vetri, ha lodato la voglia di trasparenza della nomenklatura.
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Foto: Salvo d’Acquisto è stato preso dal sito dei Carabinieri; Il controrivoluzionario da Il blog di Max; la nomenklatura dal blog Shoah Planetaire