È operativo in Afghanistan da venerdì scorso, 17 gennaio, il velivolo MQ-9A Predator B dell’Aeronautica Militare Italiana.
Il velivolo a pilotaggio remoto, destinato a breve a sostituire la precedente versione operativa in Afghanistan dalla primavera del 2007, ha effettuato in questi giorni il suo primo volo decollando dalla base aerea di Herat.
La prima missione, durata circa un’ora, ha permesso di effettuare numerosi test a terra e in volo, che hanno a loro volta consentito di verificare la perfetta funzionalità di tutti gli apparati, delle predisposizioni tecniche e delle procedure di base necessarie alla condotta delle operazioni di volo giungendo, quindi, alla certificazione della capacità operativa iniziale (IOC, Initial Operational Capability).
Ora, a seguito di altri voli-test, è stata conseguita la capacità operativa finale (FOC, Final Operational Capability) di questo moderno e sofisticato velivolo.
I Predator impiegati dall’Aeronautica Militare in Afghanistan a supporto della missione ISAF, appartengono al task group Astore, a sua volta inquadrato nella Joint Air Task Force (JATF) del Regional Command West (RC-W) di ISAF che raccoglie, sotto il comando del colonnello Francesco Saverio Agresti, tutte le unità di volo ad ala fissa attualmente impiegate dall’Italia nel teatro operativo afgano.
Il Predator B vanta, rispetto alla versione A, capacità e caratteristiche nettamente superiori conservando la peculiarità di non essere armato.
Infatti, il nuovo apparecchio è equipaggiato con sensori ad alta risoluzione che forniscono un full motion video (video trasmesso in tempo reale) molto più nitido e definito nei dettagli consentendo di operare a quote più alte senza determinare diminuzioni in termini di qualità visiva.
Il motore a turbo elica di cui è dotato, inoltre, consente di dimezzare i tempi di arrivo e rientro dalla zona di operazioni, in tal modo la sua autonomia di volo viene usata molto più sull’obiettivo da acquisire e meno per tempi tecnici.
In aggiunta, il nuovo velivolo permette di operare anche in condizioni climatiche avverse, quali presenza di pioggia, vento e ghiaccio.
Non ultimo, il Predator B è dotato, in aggiunta alla precedente versione, di un radar ad apertura sintetica (SAR, Synthetic Aperture Radar), che consente di avere immagini radar ampliando la gamma di prodotti a supporto degli analisti.
Il velivolo a pilotaggio remoto MQ–9A, quindi, garantirà da subito alla coalizione multinazionale e alle Forze di Sicurezza afgane un “occhio dall’alto” significativamente più avanzato, più flessibile e più efficace nello svolgimento delle missioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione e di supporto aereo.
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Fonte e foto: RC-W ISAF