Nel pomeriggio di oggi, fa sapere un comunicato stampa del Regional Command West (RC-W) di ISAF (International Security Assistance Force),”alle ore 15.30 locali (le 13 italiane), 5 chilometri a sud della base operativa avanzata di Shindand, una pattuglia italiana è stata ingaggiata a fuoco da elementi ostili per circa trenta minuti”.
L’attacco alla pattuglia, impegnata in un’operazione di controllo e bonifica degli itinerari, è stato condotto con l’utilizzo di armi leggere, mortai e lanciarazzi Rpg (rocket propelled granade).
Lo scontro ha visto impegnati i paracadutisti del 183° reggimento Nembo di Pistoia, i bersaglieri del 7° reggimento di Altamura, Bari, e i genieri del 4° reggimento guastatori di Palermo.
Sono intervenuti, a supporto del personale a terra, due aerei dell’ISAF e gli elicotteri d’attacco italiani A129 Mangusta della Task Force Fenice.
Cessata l’azione di fuoco avversaria, la pattuglia ha fatto rientro in base a Shindand, senza riportare feriti.
Tre giorni fa, nella serata di giovedì 17 ottobre, due razzi erano stati lanciati alle 22.00 circa (le 19.30 italiane) contro la base operativa avanzata di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan.
Il primo dei due razzi era esploso all’interno della FOB La Marmora, recando lievi danni ai vetri blindati di una delle torrette perimetrali; il secondo ordigno era impattato al di fuori del perimetro della base. Non sono stati registrati ulteriori danni e nessun militare è stato coinvolto dalle esplosioni.
Nella base operativa avanzata La Marmora opera la Transition Support Unit Centre (TSU-C), l’unità di manovra su base 183° reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia che è responsabile del settore centrale del Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale della Nato attualmente guidato dalla brigata Aosta.
Nell’area gli atti ostili persistono. Il 14 ottobre scorso, sempre a Shindand, alle ore 11.30 locali (le 9 italiane), un’unità della Transition Support Unit Centre (TSU-C), mentre svolgeva una operazione di route clearance per il controllo e la messa in sicurezza degli itinerari percorsi quotidianamente dai convogli della coalizione multinazionale operanti in Afghanistan, era stata coinvolta dall’esplosione di un IED (Improvised explosive device) al suo passaggio, avvenuto a 9 chilometri a sud-ovest di Shindand.
Il secondo dei veicoli della colonna, con a bordo gli specialisti della Task Force Genio del 5° reggimento genio guastatori di Macomer, Nuoro, aveva riportato nell’occasione lievi danni, ma non si erano registrati feriti tra i militari. L’area dell’evento era poi stata cordonata e messa in sicurezza dagli altri componenti della pattuglia composta dai paracadutisti del 183° reggimento Nembo di Pistoia.
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Fonte e foto: (archivio) RC- W ISAF