Nov 14, 2004
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Villaggio Italia, il pilastro logistico dall’acqua ai raggi X

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pubblicato da Pagine di Difesa il 14 novembre 2004

Quando il sottufficiale di guardia accende la luci compaiono tutte insieme le nove vasche colme d’acqua. L’ambiente è fresco e per il fragore sembra di essere in mezzo a una cascata. E’ l’acquedotto del Villaggio Italia di Belo Polje, che filtra il fabbisogno dei 1.200 militari che qui vivono la loro missione all’estero.

“Quest’acqua – spiega il colonnello Cosimo Dello Russo, comandante del Gruppo supporto aderenza e dello stesso Villaggio Italia – viene controllata ogni settimana dal gruppo Nbc (nucleare, biologico e chimico). Grazie a questo acquedotto tutto il villaggio è autonomo, dato che l’acqua locale non viene considerata sicura”. La portata della struttura è poco al di sotto dei due milioni di litri, che vengono filtrati e fatti decantare in quelle grandi vasche a ridosso dei monti dopo essere stati prelevati da cinque pozzi.

“Il Gruppo supporto aderenza – dice Dello Russo – svolge un lavoro oscuro ma essenziale: scarsa visibilità e grandi oneri”. Senza Gsa non ci sarebbe autonomia per questo villaggio di 700 mila metri quadrati e tre chilometri e mezzo di perimetro. Il gruppo deve assicurare l’aderenza nei teatri operativi in modo flessibile, mentre in Patria fornisce sostegno. Si avvale della collaborazione di task force e del lavoro di locali per garantire i rifornimenti, i trasporti, il mantenimento e la gestione dei transiti.

Tutti i viveri sono italiani, come i cuochi, i medici, gli impiegati dell’ufficio postale. Le condizioni di vita sono autonome, mancano solo i panificatori. Per il pane si ricorre a personale locale a cui viene fornita l’acqua per impastare la farina. “Ma stiamo pensando di farli arrivare dall’Italia – assicura Dello Russo in linea con il concetto di autonomia del villaggio – qui gestiamo tutti i materiali e i loro flussi, compresi quelli delle altre task force. Abbiamo una sala operativa che è il cuore del gruppo e mantiene il controllo tattico sul terreno”.

Da questo villaggio viene controllato lo stato di salute dei militari impiegati in missione. Appositi strumenti individuali di rilevazione dei dati ambientali vengono forniti dal gruppo Nbc, che dipende dal comando Brigata e che è specializzato nel rilievo di elementi tossici nell’ambito dell’area di responsabilità. Ogni variazione dei livelli di radioattività o di inquinanti viene registrato. E nel villaggio funziona un laboratorio di analisi, oltre a una tenda radiologica in procinto di essere trasferita in una struttura fissa. La consulenza di medici specialisti è garantita dal servizio di telemedicina.

Al Villaggio Italia è entrato in funzione a fine agosto il satellite militare Sicral, utilizzato per la prima volta in missioni operative. Il Kosovo è un po’ il banco di prova per questo satellite che garantisce autonomia di collegamento. Le reti di trasmissione vengono gestite tutte da questa sede, con assistenza continua sia per le cabine telefoniche sul territorio che per i gruppi elettronici e tutto il software e l’hardware impiegato dal contingente.

Il villaggio è tale a tutti gli effetti, organizzato per essere autonomo con il comfort del campo da calcetto e la palestra. Qui ha preso sede definitiva Radio West, la prima radio a trasmettere in Kosovo dalla guerra del ’99.

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