By Cybergeppetto
Il giudice avvita il silenziatore sui fogli arrotolati della sentenza e, dopo una lotta cruenta durata tutto il film, pronuncia la sua sentenza: “colpevole”! E’ la scena finale in cui il protagonista, bello e tenebroso, illuminato dal sol dell’avvenire che abbronza il suo cranio lucido, sconfigge il suo nemico, lo psiconano a capo della spectre MEDIASET.
E’ solo un idea, ma in questi tempi di “finanza creativa” non sarà difficile a qualche editore tra la Svizzera e la Lombardia produrre un film che applichi la saga di 007 alla vicenda del processo Mediaset. Con tutti quelli che ci strillano sopra, hai visto mai che poi non si precipitino a comprare il biglietto, magari si riesce a finanziare la cancellazione dell’IMU o ad evitare l’aumento dell’IVA. In realtà le scene non sono ancora state girate, ma l’ennesimo “sequel” di 007 prende forma nelle segrete stanze di un noto palazzo di Roma, finemente decorato con dei capoccioni con l’elmetto.
Come sarebbe contento Ian Fleming di sapere che il suo 007 avrà un capitolo tutto italiano: sarà ambientato tra Milano e Roma, il cast sarà stellare, Rosi Bindi impersonerà “M”, il burbero capo dell’MI5, il servizio segreto di sua maestà, Re Giorgio, ehm…, la Regina Elisabetta.
La scelta di 007 è ricaduta su un personaggio decisamente outsider, il giudice Antonio Esposito, evidentemente il cinema sta abbandonando lo stereotipo del bello e palestrato per evolvere verso un modello di uomo vissuto ed educato a decenni di attività parallele, incarichi extragiudiziali e di battaglie nei talk show e nei convegni giuridici, quelli che con le loro “sentenze creative”, sono in grado di dire ogni volta una cosa diversa, in giuridichese si dice “capovolgere la propria giurisprudenza”. Un uomo che incarna la coscienza critica del Paese e che si segnala per la sua superiorità morale, come ha recentemente dichiarato un noto filosofo.
La “bond girl”, la cattiva di turno, sarà impersonata dall’avvenente Daniela Santanchè, la cui fedeltà al Caimano dovrà essere però ridimensionata al fine di costruire la “liaison” con 007. Guglielmo Epifani si è offerto per impersonare “Q”, il capo del reparto diavolerie tecnologico-giudiziarie, sempre a commissionare micidiali dispositivi nell’officina nella quale potrebbero recitare vari esponenti di “Magistratura democratica”.
Angelino Alfano farà l’agente locale del servizio segreto avversario, non è deciso se schiatterà insieme al suo capo oppure, data la sua dabbenaggine, forse anche prima.
I “peones” del combattimento finale saranno reclutati tra i deputati, più vigorosi nel corpo a corpo dei senatori, ma non si capisce quanto spirito combattivo abbiano esattamente.
I genitori usciranno dal cinema con i figli che sgranocchiano le patatine e si compiacciono per la fine del tiranno. La loro vita cambierà radicalmente.
Cybergeppetto
p.s. La critica inglese ha stroncato il film “007 Licenza di condannare”, i critici d’Oltremanica hanno sostenuto che il film è una copia neanche troppo rimaneggiata del legal thriller “Hammamet solo andata”, un film molto in voga negli anni ’90 in Italia.
Articoli correlati:
– Il bernoccolo della superiorità