Apr 30, 2013
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Carteggio. Il generale Mosca, Comiliter: la coscienza, elemento essenziale per l’azione di comando

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By Vincenzo Ciaraffa

«Mi rendo conto che le doti fisiche ed intellettuali, le qualità morali, il temperamento ed il carattere, la preparazione professionale, l’esperienza, le condizioni materiali e familiari, e di conseguenza quelle di spirito, dei singoli possono essere diverse. E’ Logico, quindi, che anche l’azione di un Comandante possa essere diversa, sensibilmente diversa, da quella di un altro». Questa fu la premessa fondante della circolare che, in data 5 aprile del 1963, il Comandante della Regione Militare Nord Est, Generale Alberto Mosca, inviò a tutti i Comandanti dipendenti a proposito di quella che, sotto – sotto, nelle Forze Armate italiane è sempre stata ritenuta una fastidiosa incombenza: l’azione di comando. Perfino più fastidiosa del “benessere del personale”!

Bisogna dire che il lessico della circolare di Mosca è di una nitidezza esemplare, di una chiarezza inconsueta, il cui estensore denota una capacità di penetrazione introspettiva degli uomini abbastanza rara negli alti gradi di quello che, fino all’arrivo del Ministro Lelio Lagorio, fu l’esercito sardo-piemontese.

La circolare era, quindi, abbastanza inconsueta nell’Esercito di ieri e, in verità, anche in quello di oggi. Essa, infatti, sembrava fatta apposta per esaltare i Comandanti che sceglievano l’azione di Comando per conseguire gli obiettivi istituzionali e fare incacchiare, invece, quelli che tiravano a campare, a far passare senza intoppi il periodo del loro comando.

Pertanto, il giudizio sul Generale Mosca da parte di chi ha servito il Paese ai suoi ordini può essere legittimamente discorde ma si spera sia concorde almeno sul punto dove, al paragrafo VII della sua circolare, egli introduce un elemento che è essenziale per l’azione di comando di un professionista delle armi di ieri e di oggi: la coscienza!

Vincenzo Ciaraffa

La circolare è leggibile nella sua interezza (otto pagine totali) cliccando qui:

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Carteggi