Olly, Hinto, Herroz e Olimpia: sono i cani volanti italiani che hanno partecipato all’esercitazione Flying Dogs tenutasi ieri 25 febbraio a Shama, nel sud del Libano, organizzata e coordinata dal comando del Sector West di Unifil su base brigata aeromobile Friuli.
Con i loro inseparabili conduttori – il sergente Domenico Viggiano, i caporalmaggiori scelti Daniele Zilli, Gino Tornisciolo e Croce Sanfratello – i cani del contingente italiano hanno svolto una esercitazione multinazionale per assetti cinofili elitrasportati con l’apporto degli assetti di volo Italair unica nel suo genere, come fa sapere l’ufficio stampa del Sector West.
Ieri mattina i binomi cinofili del K-9, così come viene definita la componente cinofila, si sono esercitati nella fase di volo in elicottero e nella capacità di relazione multinazionale. Insieme con loro si addestravano infatti anche colleghi provenienti da Belgio, Corea e Francia.
Come spiegato dal comandante del battaglione genio su base 6° reggimento genio pionieri di Roma, il tenente colonnello Carlo Di Pasquale, l’esercitazione era finalizzata non solo a “testare il comportamento che assume un assetto cinofilo, cioè il binomio operatore-cane, durante e dopo la fase di volo” ma anche a “comparare le diverse tecniche delle componenti cinofile tra le varie nazionalità”.
Proprio l’aspetto combined, ovvero multinazionale, ha rappresentato la peculiarità della Flying Dogs, tanto che Di Pasquale ne ha sottolineato la validità ai fini del “confronto e dello scambio di esperienze indispensabili al miglioramento e all’affinamento delle tecniche nel settore della ricerca e segnalazione di ordigni esplosivi”.
La componente K-9 è fondamentale nell’individuazione di materiale esplosivo sia in operazioni di terra condotte fuori dalle basi militari sia nell’attività di controllo di materiale e mezzi in accesso alle stesse basi.
Provenienti dal Centro Militare Veterinario dell’Esercito (Cemivet) di Grosseto, questi assetti cinofili sono in grado di ricercare e segnalare senza indugio e con precisione la presenza di sostanze e ordigni esplosivi occultati e improvvisati.
Il loro specifico addestramento si basa su attività di tipo ludico. Del resto, come specifica il comandante del plotone cinofili sergente Fabio Zanni, “in qualunque condizione climatica il cane ha sempre voglia di giocare: abbiamo perciò basato l’addestramento sul gioco perché quando il cane effettua la ricerca dell’esplosivo va a cercare la pallina, il suo gioco. Durante l’attività addestrativa l’esplosivo viene abbinato al gioco, in modo che il cane senta l’odore dell’esplosivo mentre fa una cosa piacevole e così si abitua ai vari odori degli esplosivi”.
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Fonte: Sector West Unifil
Foto: Sector West Unifil