Una bomba sotto l’auto del giornalista televisivo Hamid Mir della rete Geo TV, rinvenuta ieri 26 novembre a Islamabad, capitale del Pakistan, ha espresso senza equivoci lo scontento dei talebani per le modalità di trasmissione di una notizia passata dall’emittente pakistana. Sotto accusa proprio il registro utilizzato, che, a detta del portavoce dei talebani Ahsanullah Ahsan, avrebbe promosso le forze laiche e profane.
La notizia in questione è relativa al ferimento della ragazzina impegnata nella rivendicazione dei diritti delle donne afgane, Malala Yousufzai, attualmente in Gran Bretagna per l’assistenza medica specializzata al fine di salvarle la vita dopo il grave attacco sferrato dai talebani.
Mir e altri suoi colleghi giornalisti avevano già ricevuto minacce da parte talebana circa un mese fa proprio in relazione al caso di Malala, colpevole, agli occhi dei talebani, di rivendicare la formazione scolastica femminile in aperta critica con i militanti estremisti.
Ahsan ha dichiarato all’Associated Press che Mir e i suoi colleghi verranno presto colpiti. Questo fallito attentato è stato solo un avvertimento.
Fonte: The Atlanta Journal-Constitution, Associated Press
Foto: Dawn Pakistan