Si è svolto ieri, 13 novembre, nella base Millevoi a Shama, nel Libano del sud, il passaggio di responsabilità alla guida del contingente italiano e del Settore Ovest di UNIFIL (SW UNIFIL): ad avvicendarsi la 132^ brigata corazzata Ariete, comandata dal generale Gaetano Zauner, sostituita dalla brigata aeromobile Friuli, comandata dal generale Antonio Bettelli.
Alla cerimonia per l’assunzione della responsabilità hanno partecipato il sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, bolognese di nascita, giunto a Shama con il Comandante del Comando Operativo Interforze (COMCOI), generale Marco Bertolini, e l’ambasciatore italiano in Libano, S.E. Giuseppe Morabito.
Nel corso del suo discorso il rappresentante del Governo italiano ha posto l’accento sul significato e sull’importanza che il paese attribuisce alla missione in Libano, ricordando i risultati del lavoro svolto dai militari italiani e riconoscendo i meriti del contingente nazionale.
Il passaggio di responsabilità del comando dell’SW è stato presieduto dal comandante di UNIFIL, il generale Paolo Serra, ed è stato salutato da numerose autorità civili, religiose e militari libanesi e rappresentanze dei diversi contingenti di UNIFIL.
Durante gli ultimi sei mesi, il Contingente multinazionale dell’SW guidato dal generale Zauner , composto da circa 1.100 soldati italiani e da ulteriori 2.300 militari provenienti da Ghana, Corea del sud, Malesia, Irlanda, Finlandia, Slovenia e Brunei, ha operato in stretto coordinamento con le Forze Armate Libanesi per garantire sicurezza e stabilità nel sud del Libano.
Le attività condotte giornalmente dall’Ariete hanno garantito il controllo del territorio attraverso circa 500mila chilometri di pattuglie condotte in diverse configurazioni, molte delle quali congiunte con le forze armate libanesi, e altre connesse al blue line marking project; hanno riguardato lo sminamento di ben 4 corridoi lungo la blue line, nei quali sono state trovate e distrutte 51 mine antiuomo e 5 anticarro. Inoltre, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione civile e militare di vario genere, i corazzati dell’Ariete hanno concorso al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale e al supporto allo sviluppo dell’area, intrattenendo continue e proficue relazioni con tutte le autorità civili e religiose del sud e favorendo il dialogo interconfessionale
Per i militari della brigata Friuli si tratta di un ritorno nella Terra dei Cedri, ove permarranno nei prossimi sei mesi continuando l’opera iniziata nell’agosto 2006 dai contingenti italiani.
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Fonte: SW UNIFIL
Foto: SW UNIFIL