Una regia perfetta con tanto di padronanza comunicativa nel pieno della crisi. È quanto ci si sente di dire dopo l’annuncio del dispiegamento in Afghanistan del terzo in linea di successione al trono di Inghilterra, il vivacissimo principe Harry, che presterà servizio a bordo di un elicottero Apache nella base di Camp Bastion, nella provincia di Helmand.
Non è passato molto, infatti, da quando il secondogenito di Carlo e Diana ha occupato le prime pagine dei rotocalchi per la sua goliardata a Las Vegas. Ritratto nudo da un telefonino durante una partita di strip biliardo, le sue foto avevano infiammato la cronaca di fine estate confermando l’immagine di un ragazzone focoso e giocoso, senza pregiudizi da vecchio mondo. In suo sostegno si erano messi in mostra, esibendosi con minima censura, soldati e soldatesse da ogni parte del globo, che dal gruppo di facebook salutavano nudi il loro principe.
Ora lo staff di Sua Maestà fa sapere che il ventisettenne Harry è in Afghanistan per un periodo di servizio pari a quattro mesi. “Il principe Harry, come ogni soldato, considera un grande onore rappresentare il suo paese nelle forze armate di Sua Maestà ovunque venga dispiegato”, è stata la dichiarazione di St James’s Palace. Perentoria e ufficiale, senza troppi fronzoli. Comunicato stampa e foto a fine missione, si rassicurino i giornalisti e lascino lavorare il ragazzo.
Di Captain Wales, questo il nome di Harry in armi, si sa che è partito insieme a un centinaio di altri colleghi dall’aeroporto della RAF di Brize Norton, una trafficatissima stazione di partenza per il dispiegamento dei militari di Sua Maestà con voli prevalentemente verso l’Afghanistan, e che al corso di pilota di Apache si era meritato il voto di migliore della classe. Praticamente un mito.
Harry farà il mitragliere a bordo dell’elicottero da attacco dispiegato a Helmand, seduto sul seggiolino davanti, mentre il pilota sarà alle sue spalle. Avrà un casco con un head-up-display che gli consentirà di inquadrare il bersaglio della sua arma da 30mm a supporto delle truppe sul terreno o a sostegno di CH 47 Chinook in volo sui cieli dell’Afghanistan.
Forse la goliardata di Harry a Las Vegas, dopo diciotto mesi di training sugli Apache, era un saluto prima del nuovo dispiegamento in Afghanistan, a quattro anni dal precedente in cui Harry aveva dovuto abbandonare rapidamente la base per la sicurezza dei suoi stessi colleghi dopo che un quotidiano australiano ne aveva svelato la presenza a Helmand.
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Fonte: The Guardian
Foto: The Telegraph