È a Herat, a Camp Arena, dove ha sede il Regional Command-West (RC-W) di ISAF su base brigata Garibaldi, che il sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri, in visita oggi nell’area di responsabilità italiana in Afghanistan, ha potuto dichiarare che la situazione nel settore italiano, pur se ad alto rischio, è però sotto controllo.
Dopo l’allarme dei giorni scorsi per l’escalation di violenza in Afghanistan, a cui è seguito lo sdegno di ISAF e il monito del COMISAF, il generale John R.Allen, affinché il Mullah Omar fermi gli assassinii di civili in aree popolate, il sottosegretario italiano alla Difesa è giunto in visita a Herat a Ferragosto, dove ha potuto toccare con mano la situazione.
Accolto dal comandante dell’RC-W, generale Luigi Chiapperini, il sottosegretario si è recato nella base avanzata di Bala Murghab, per poi rientrare a Camp Arena. Ha portato il saluto del governo italiano a tutti i militari italiani impegnati nell’area nell’ambito della missione a guida NATO.
L’Italia ha circa 4mila uomini impiegati in Afghanistan. La maggior parte di loro è concentrata a Herat, nell’Afghanistan occidentale, mentre militari di staff sono impegnati a Kabul nell’ambito del quartier generale della missione. Entro l’anno in corso, è previsto il rientro in Italia di personale italiano dall’Afghanistan senza sostituzione nell’ottica di un piano di contrazione delle forze che si completerà nel 2014 e che è in corso con il processo di transizione.
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Fonti: ISAF NATO, Ministero della Difesa
Foto: ministero della Difesa