Il Kosovo come protettorato della Nato, tagliato via dal resto della Serbia per farci ciò che la Nato desidera con chi desidera. Eulex come cavallo di Troia, introdotto dall’Occidente nel cuore dell’ortodossia balcanica. Sono alcuni dei commenti alla notizia sull’agenzia belgradese B92 relativa all’esercitazione Kfor in corso da stamane nel nord dell’ex provincia serba.
Del resto questa esercitazione di due giorni, denominata Strong Gates e finalizzata ufficialmente a migliorare la cooperazione tra Kfor, Eulex e Polizia del Kosovo (KPS, Kosovo Police Service), è di difficile interpretazione e si presta a molteplici letture.
In primo luogo la Strong Gates non solo viene condotta nei checkpoint vicino a Leposavic e Zubin Potok, quindi a nord di Mitrovica dove si trovano i gates o checkpoint amministrativi di passaggio dall’ex provincia serba al territorio serbo, ma si prefigge anche lo scopo di far raggiungere agli attori – forze di riserva incluse – una maggior familiarità con i luoghi (la fascia a ridosso con il confine serbo, appunto).
Di più. Stando alla notizia riportata da B92, Kfor ha dichiarato ufficialmente che con questa esercitazione “i militari acquisiranno maggior confidenza con il territorio e con tutte le procedure di difesa alle linee di confine di Brnjak e di Jarinje”.
Di difesa da che cosa se solo martedì scorso il comandante di Kfor, il generale tedesco Markus Bentler, aveva dichiarato che non sussistono minacce esterne al Kosovo?
Una provocazione contro Belgrado per dimostrare che “la Serbia ha sicuramente perso il Kosovo e che sul suolo serbo è stato definitivamente costituito uno stato della Nato” secondo il Serbian National Council, che si dichiara convinto che i 250mila serbi costretti a lasciare le loro case in Kosovo dopo l’intervento nel 1999 dell’Occidente “prima o poi torneranno”.
Un modo per far reagire aspramente Belgrado prima del meeting dell’Icj sulla legittimità della dichiarazione di indipendenza del Kosovo, in modo da evidenziare il lato temibile del carattere dei serbi, secondo alcuni commentatori.
Oppure, e qui sono ancora i lettori di B92 a ipotizzare diverse interpretazioni, l’esercitazione potrebbe essere sostenuta dal timore della creazione di una base militare russa a Nis.
Fonte: B92
Foto: larson74/www.panoramio.com