Le autorità afgane avrebbero già affittato circa 10mila miliziani per la sicurezza durante le prossime elezioni, secondo quanto riportato ieri dal sito statunitense Townhall – “the n.1 conservative site” basato in Virginia.
La notizia parla di una nuova forza appositamente costituita per il controllo dei seggi elettorali in 21 delle 34 provincie afgane e riporta le dichiarazioni di Arif Noorzai, capo dell’Independent Directorate for the Protection of Public Properties and Highways by Tribal Support, secondo il quale i nuovi addetti alla sicurezza starebbero “ colmando i posti dove non c’è la polizia o dove il governo ha carenza di forze di sicurezza”.
Uno scenario che richiama quanto già verificatosi in Iraq, ricorda l’articolo pubblicato da Townhall firmato da Rahim Faiez, dove miliziani arabi sunniti vennero ingaggiati per ridurre le violenze. Un metodo che fece emergere attriti con il governo iracheno a guida sciita.
I miliziani afgani assurti al ruolo di controllori della sicurezza nei seggi saranno incaricati di fornire assistenza alle forze di sicurezza nelle aree in cui vivono. Non dovrebbero ricevere dalle autorità né armi né uniformi e il loro stipendio ammonterà a 160 dollari al mese, secondo quanto riferito da Noorzai.
Sul futuro di questa nuova forza di assistenza alla sicurezza non esistono ancora certezze. L’eventualità di una loro istituzionalizzazione apre a delle perplessità: “le milizie in Afghanistan hanno sempre avuto una cattiva reputazione”, ricorda l’articolo riferendosi al loro ruolo dopo la cacciata dei Sovietici. Tanto che i talebani hanno acquisito potere anche grazie al loro impegno a combattere i miliziani.
Le elezioni presidenziali si terranno in Afghanistan il prossimo 20 agosto. La missione Nato Isaf è presente nella regione con circa 65mila militari provenienti da 42 diversi paesi.
Fonte: Townhall.com, Nato
Foto: Nato Isaf (afgano nel Centro di registrazione elettori di Farah)