Hanno abbandonato la guerriglia e “accettato pubblicamente e solennemente di riconoscere il governo e le istituzioni dell’Afghanistan”, iniziando così un processo di reintegrazione frutto del programma di pacificazione del Governo afgano.
Si tratta di comandanti e gruppi affiliati, per un totale di circa trenta persone, che costituivano tre gruppi attivi nei due distretti di Shindand e di Obeh a circa 100 chilometri da Herat, nel cuore dell’area di responsabilità del Comando Regionale Ovest (RC-W) di ISAF, a guida brigata Sassari e sotto il comando del generale Luciano Portolano.
Tale processo, si apprende dal comunicato stampa di RC-W, è il risultato di complessi negoziati condotti dalle preposte agenzie governative in forza della pressione operativa esercitata, nell’area di responsabilità, dalle forze di sicurezza afghane (ANSF) e dalle forze della coalizione alle dipendenze del Regional Command West.
I risultati ottenuti nell’area di responsabilità italiana in materia di reintegrazione, grazie all’interazione tra le istituzioni politiche locali e le componenti dello Staff di RC-W responsabili della comunicazione, dell’intelligence e della cooperazione civile e militare (CIMIC), testimoniano l’efficacia delle operazioni di contrasto all’insorgenza sinora condotte dalla brigata Sassari in stretta collaborazione con le istituzioni e le forze di sicurezza locali.
E sono un passo importante verso i colloqui di pace con i talebani previsti a Doha, in Qatar.
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Fonte: RC-W
Foto: RC-W