Dic 4, 2011
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Intolleranza all’uovo, al pomodoro, al fumogeno… ecc. ecc.

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By Cybergeppetto

Nei suoi ultimi libri Giampaolo Pansa, autore di libri sul periodo della guerra civile in Italia come ”Il sangue dei vinti”, ricorda le numerose contestazioni subite durante la presentazione di quello e altri volumi del genere.

Or non è molto, era il gennaio 2008, al Papa fu impedito di partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico all’Università La Sapienza di Roma dopo una sequela di violente critiche da parte di professori e studenti.

Ricordo anche che il 25 aprile del 2010 i partigiani dell’ANPI durante la commemorazione di Roma per l’anniversario della liberazione contestarono Renata Polverini e qualcuno colpì Nicola Zingaretti lanciandogli qualcosa in un occhio.

Nel settembre del 2010 toccò a Raffaele Bonanni una violenta contestazione con fumogeno che gli fece un buco nel giubbino.

Poco tempo fa, a ottobre, è toccato a Marco Pannella prendersi una razione di sputi e insulti in occasione della manifestazione dei cosiddetti “indignati”.

L’elenco potrebbe continuare, ci limitiamo a ricordare che, pochi giorni orsono, è toccato a Oscar Giannino ricevere pomodori e uova per impedirgli di partecipare a un convegno all’università.

L’intolleranza al glutine della democrazia evidentemente per i radical chic si cura con il pomodoro e l’uovo, magari “bio” come si dice oggi.

L’effetto terapeutico del lancio di oggetti riesce in qualche modo a eccitare il mononeurone dei manifestanti, spaccavetrine, indignati, fancazzisti in perenne protesta che affollano le manifestazioni inutili di una politica in cui ci sono poche idee e molta energia cinetica.

Un discorso a parte merita il lancio del fumogeno, si tratta infatti di una modalità estrema per la cura di sindromi assai incazzose.

Per lanciare un fumogeno in un ambiente affollato e direttamente contro una persona ce ne vuole, ma gli strizzacervelli della piazza possono prescriverlo in casi rari in cui il soggetto da curare sia un fallito irriducibile che si lamenta di non aver un lavoro, ma che una zappa in mano non l’ha mai presa.

Ci sono anche persone in cui l’intolleranza alla democrazia si manifesta in maniera più lieve, ma non per questo innocua, sono quelli che giustificano i violenti dicendo che, tapini, sono arrabbiati per la situazione politica e bisogna comprenderli. Si tratta di persone molto difficili da curare perché rimangono intrappolate nel loro malanimo per tutta la vita e la sindrome di cui sono vittime riaffiora solo quando vedono un corteo in TV.

Io non ho fatto studi così autorevoli e devo evidentemente aggiornarmi, non si può più pensare, come facevo ingenuamente, che l’ozio sia il padre di tutti i vizi; nella repubblica dei diritti non c’è tempo per lavorare, a meno che il lavoro non sia di nomina politica e senza il quale si strilla a più non posso, si proferiscono gli insulti più triviali e la bava alla bocca diventa una salva di proiettili a energia cinetica.

Insomma, l’antibiotico “fatica” non è più in commercio.

Cybergeppetto

p.s. “Dottore, ho un problema, appena vedo un avversario politico gli tiro un uovo, è grave?”. “Cosa fa Lei nella vita?”. “L’indignato, la politica mi fa incazzare moltissimo”. “Mi spiace, per Lei non ci sono cure, a meno che non vada a lavorare. La prego di non arrabbiarsi perché non ho pomodori da darLe…”.

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Apologia del fumogeno – By Cybergeppetto (11 settembre 2010)

Foto larepubblica.it

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Inchiostro antipatico