Si è svolta il 5 aprile, nella Scuola Sottufficiali dell’Esercito a Viterbo, la cerimonia di giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana del XXV Corso Dovere, si apprende da un comunicato stampa dell’Esercito.
Alla presenza del Sergente Maggiore M.O.V.M. Andrea Adorno, delegato del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia, gli Allievi Marescialli del primo battaglione hanno consolidato la loro scelta di servire la Patria in armi, gridando all’unisono “LO GIURO” e intonando l’Inno d’Italia al cospetto della Bandiera di Istituto, decorata di Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito e di Medaglia d’Argento al Merito Civile.
La solennità dell’evento è stata rimarcata dalla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, del Comandante della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna e delle numerose autorità civili e militari intervenute. Tra queste il Prefetto, Dottor Antonio Cananà, il Vescovo di Viterbo S.E.R. Orazio Francesco Piazza e il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, Prof. Stefano Ubertini.
Il Generale Serino, nel sottolineare l’importanza del giuramento, ha evidenziato che “È un impegno che non ammette deroghe, tentennamenti o ripensamenti: è l’essenza della nostra professione, del nostro dovere. Ma nello scegliere di entrare in questa Scuola, affrontando e superando una difficile selezione, avete deciso di andare oltre, di fare di più. Avete scelto di assumervi la responsabilità di guidare altri uomini e altre donne nella difesa armata delle Istituzioni e dei valori di cui esse sono a presidio. Non è cosa da poco. E soprattutto, non è cosa per tutti”.
La Scuola Sottufficiali dell’Esercito costituisce il polo di riferimento per la formazione di base e avanzata di tutti i Sottufficiali della Forza Armata, ricorda il comunicato.
Presso l’Istituto viterbese, gli Allievi Marescialli ricevono una preparazione che coniuga una didattica universitaria con un programma di attività tecnico-professionali che li porterà, al termine del ciclo formativo, a operare come comandanti di plotone dei Reparti operativi dell’Esercito.
Fonte e foto: SME