Venerdì 3 marzo si è svolta a bordo di Nave San Giusto, ormeggiata a Taranto, il passaggio di consegne al comando tattico dell’Operazione Mediterraneo Sicuro (OMS) tra il contrammiraglio Stefano Frumento e il subentrante contrammiraglio Stefano Costantino alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis.
Ne ha dato notizia la Marina Militare con un comunicato stampa del 5 marzo.
“Presenza, prontezza e flessibilità sono le caratteristiche fondamentali che fanno di questa operazione uno strumento capace di riconfigurarsi in brevissimo tempo per sopperire alle necessità più disparate continuando ad assolvere tutti i compiti principali delle funzioni di difesa e sorveglianza”.
Queste le parole dell’ammiraglio Frumento, comandante della Prima Divisione Navale che, nel suo indirizzo di saluto, ha descritto l’attività svolta come “un lavoro incessante, ognitempo ed efficace, possibile solo grazie all’impegno e alla motivazione dei veri protagonisti, i comandanti e gli straordinari equipaggi che mi sono stati assegnati”.
Nel suo intervento, l’ammiraglio Costantino, comandante della Terza Divisione Navale, ha inteso sottolineare come la “flessibilità operativa intrinseca dei mezzi e l’addestramento degli equipaggi della Marina e degli staff permette di declinare al meglio lo Schema di manovra della Squadra Navale” assicurando proprio nell’ambito “dell’operazione Mediterraneo Sicuro: deterrenza convenzionale, presenza, sorveglianza, vigilanza e prontezza d’intervento, nonché supporto al dialogo e alla cooperazione da sempre insita nello strumento della diplomazia navale”.
Con la cerimonia odierna è terminata la 4^ rotazione di comando di OMS, precedentemente chiamata Mare Sicuro e ampliata la scorsa estate nei compiti e nell’area di responsabilità: “Con il cambio di denominazione non c’è stata alcuna interruzione – ha sottolineato l’ammiraglio De Carolis nel corso del suo intervento – il passaggio è avvenuto in piena continuità tra le due operazioni, sia sul piano tattico sia nella profonda evoluzione dei contenuti di ordine operativo e strategico.”
Mediterraneo Sicuro, si legge dal comunicato della Marina Militare, è “più articolata della precedente, caratterizzata da un maggior numero di compiti da assolvere e da un’area di operazioni geograficamente molto più ampia che ha consentito di realizzare maggiori sinergie tra i mezzi navali e aerei impegnati in OMS e quelli che svolgono altre operazioni, nazionali o internazionali, confermando la multidisciplinarietà e la intrinseca multidimensionalità delle forze marittime”.
Negli ultimi 60 giorni di attività il dispositivo aeronavale di OMS, composto da oltre 700 tra donne e uomini a bordo di navi e sommergibili, ha continuato a garantire la vigilanza e protezione degli spazi marittimi vitali per il nostro Paese, in una porzione di Mediterraneo che va da ovest della Sardegna fino a comprenderne tutta la sua parte centrale e orientale. A questo si aggiunge una nave ausiliaria impegnata nel supporto alle esigenze tecnico-logistiche della Marina militare libica, permanentemente dislocata nel porto di Tripoli.
Tra i numerosi compiti, si apprende in dettaglio, spiccano la difesa delle linee di comunicazione marittime, il monitoraggio e la protezione delle flotte nazionali, mercantile e peschereccia, l’incremento della sorveglianza e la protezione della densa rete di infrastrutture subacquee strategiche che corrono sui fondali intorno alla Penisola, quali cavidotti telefonici e di trasferimento dati, linee elettriche e gasdotti. Cooperazione internazionale, interministeriale e sinergia nell’ambito della sicurezza marittima con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo vanno a completare il quadro delle attività svolte di questa importante Operazione a difesa del libero uso del mare.
“Un’azione coerente e armonica – ha aggiunto l’ammiraglio De Carolis – che ha visto l’impiego sinergico delle navi, dei sommergibili, degli elicotteri e dei velivoli da pattugliamento assegnati, unitamente alle squadre di abbordaggio della Brigata Marina San Marco”.
Tra tutte le attività parallele va menzionato “il contributo all’effetto di deterrenza che la NATO sta generando in tutta la sua area di responsabilità a seguito della crisi ucraina”, come ha rimarcato il Comandante in Capo della Squadra Navale.
Lo scenario che si è delineato “consente – ha aggiunto l’ammiraglio- di meglio gestire lo sforzo complessivo a garanzia della sicurezza marittima del Mediterraneo quale teatro operativo centrale nella più ampia area di interesse strategico nazionale denominata Mediterraneo Allargato”.
E rivolgendosi, infine, agli equipaggi ha concluso così: “Siate consapevoli della rilevanza del vostro operato per la Marina e per la Nazione tutta. Un contributo significativo alla sicurezza marittima delle rotte commerciali, delle infrastrutture sottomarine e offshore e delle diverse attività economiche svolte in alto mare”.
Fonte e foto: Marina Militare