Nave Thaon di Revel, ultima nave consegnata alla Marina Militare, è partita ieri, 12 agosto, dal porto della Spezia alla volta del Canale di Suez, si apprende da un comunicato stampa della Marina Militare.
Nei prossimi mesi l’unità sarà impegnata nelle missioni Atalanta in Oceano Indiano, EMASoH nello Stretto di Hormuz e nel dispositivo di sicurezza FIFA World Cup in Qatar.
Più in dettaglio si apprende che l’unità, al comando del capitano di fregata Emanuele Morea, ha recentemente raggiunto la prontezza operativa al termine di un intenso ciclo di addestramento svolto presso il centro di addestramento aeronavale della Marina (MARICENTADD), e parteciperà per la prima volta, nei prossimi mesi, alla missione a guida europea EUNAVFOR Somalia – Operazione Atalanta (acque del Mar Rosso, del Golfo di Aden e dell’Oceano Indiano) e alla missione internazionale EMASOH – European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (acque dell’Oceano indiano e Stretto di Hormuz) attualmente sotto comando italiano.
Dopo l’attraversamento del Canale di Suez, nel corso della navigazione in Mar Rosso, la nave potrà inoltre fornire supporto alla missione internazionale Combined Maritime Force (CMF), con riferimento alla cooperazione per la sicurezza marittima regionale. Infine, nell’ultima parte dell’anno, l’unità sarà parte integrante del dispositivo di protezione che verrà attivato in occasione dei mondiali di calcio in Qatar.
Nave Thaon di Revel appartenente alla classe PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura) e varata il 15 giugno 2019, quale prima di 7 unità della classe rappresenta lo stato dell’arte dell’evoluzione tecnologica espressa in campo militare dalla cantieristica nazionale e dalle ditte leader del settore. È in grado di svolgere una vasta gamma di missioni da quelle strettamente militari ad altre di natura più spiccatamente interagenzia e interministeriale, grazie all’approccio multipurpose by design adottato sin dalla fase di progettazione, che le rende particolarmente idonea anche all’impiego in scenari di operazioni di assistenza umanitaria e soccorso alla popolazione civile in caso di calamità (Humanitarian Assistance e Disaster Relief).
L’attività in svolgimento sarà l’occasione per impiegare sul campo le nuove tecnologie dei sistemi imbarcati e darà la possibilità di mostrare l’elevata versatilità e polivalenza, caratteristica principe di queste nuove unità pronte a operare in mari lontani a tutela degli interessi del Paese.
Approfondimenti (fonte Marina Militare):
Missione Atalanta
Operazione militare a carattere marittimo a guida europea nata con l’obiettivo di: proteggere le navi del World Food Programme, dell’African Union Mission in Somalia (AMISOM) e altre unità vulnerabili; dissuadere e interrompere atti di pirateria e attacchi armati in mare; monitorare le attività di pesca al largo delle coste della Somalia; supportare le altre missioni dell’Unione Europea e le organizzazioni internazionali, operando per rafforzare la sicurezza marittima nella regione.
Missione Emasoh
Missione multinazionale, da poco transitata sotto comando italiano, ha lo scopo di garantire la libertà di navigazione in un bacino strategico transregionale come quello dello stretto di Hormuz con un profilo che mira a far diminuire la tensione nell’area. Il dispositivo aeronavale vede coinvolte anche numerose nazioni europee e NATO quali Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e Portogallo.
Pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa) Thaon Di Revel
(Distintivo ottico: P430 – Motto: In Nomine Virtus – Nel nome è il valore)
La classe dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) è costituita da navi di concezione innovativa, per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali e concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili.
Lunga 143 metri, con un dislocamento di circa 6400 tonnellate e un equipaggio di circa 135 persone, l’unità è in grado di raggiungere velocità fino a 32 nodi con un basso impatto ambientale e si caratterizza per un’elevata versatilità e polifunzionalità essendo stata realizzata seguendo innovativi criteri di modularità.
Il progetto è stato sviluppato per enfatizzare le caratteristiche di versatilità già intrinseche in ogni unità navale: è stata infatti ideata una piattaforma dalle spiccate capacità adattive, grazie alle dimensioni e alle caratteristiche costruttive, che permettono di assumere diverse configurazioni d’impiego, scegliendo l’implementazione dell’allestimento modulare in base al profilo di missione.
Sono infatti previste differenti configurazioni del sistema di combattimento che partono da una versione “light”, principalmente impiegata in compiti di sorveglianza e pattugliamento fino ad arrivare ad una “full” in grado di esprimere capacità avanzate nelle tradizionali forme di lotta. Inoltre, l’unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa. L’unità è dotata di un impianto di propulsione combinato diesel e turbina a gas e di un sistema di propulsione elettrica.
Due zone modulari a poppa e centro nave permettono l’imbarco di svariate tipologie di moduli operativi, logistici, abitativi e sanitari containerizzati (in particolare la zona di poppa può ricevere e movimentare in area coperta fino a 5 moduli in container ISO 20″ mentre la zona centrale fino a 10 container ISO 20″).
L’unità è dotata inoltre di ponte di volo ed è in grado di svolgere operazioni con elicotteri tipo medio e pesante.
L’entrata in servizio di queste unità dalle innovative caratteristiche permetterà, oltre a positive ricadute sulla cantieristica nazionale e sull’indotto locale, di proseguire il rinnovamento delle linee operative di vecchia generazione (cd legacy) assicurando il mantenimento dei previsti standard capacitivi che la Marina Militare mette a disposizione della collettività e del Sistema Paese.
Il pattugliatore presenta una doppia prora sfalsata, simile al rostro delle antiche navi romane, soluzione ingegneristica che permette all’unità una riduzione della formazione ondosa e la riduzione del consumo di carburante, aumentandone la velocità massima.
L’innovazione e l’unicità della nave è dettata dall’architettura della plancia che, oltre a consentire un’ampia visuale nel corso della condotta della navigazione rappresenta l’elemento caratteristico dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura. Il Naval Cockpit è un sistema di concezione italiana unico nel suo genere che consente, a due soli operatori (pilota e copilota), la gestione di tutte le attività della nave sia dal punto di vista della piattaforma sia dal punto della condotta delle operazioni e fino all’impiego delle armi.
Fonte e foto: Marina Militare