Si è conclusa mercoledì 6 ottobre nel poligono di Naqoura, nel Libano meridionale, l’esercitazione multinazionale interforze Steel Storm II/2021, si apprende da una nota stampa del Sector West (SW) di UNIFIL.
Si tratta dell’unica esercitazione a fuoco che consente l’impiego di tutti i sistemi d’arma schierati dalle nazioni partecipanti alla missione ONU, che ha visto impegnate per cinque giorni le forze dei contingenti militari internazionali di UNIFIL e le Forze Armate libanesi (LAF).
Il Contingente Militare Italiano, al comando del Generale di Brigata Stefano Lagorio che guida il settore ovest (SW) di UNIFIL nel sud del Libano, su base Brigata Aeromobile Friuli, ha schierato la propria unità di manovra nazionale Italbatt con le altre unità di manovra dei contingenti ghanese (Ghanbatt), irlandese-polacco (Irishpolbatt), malese (Malbatt) e sudcoreano (Rokbatt). Inoltre, si legge dalla nota, all’esercitazione hanno partecipato anche unità di manovra franco-finlandesi, indonesiane, nepalesi e spagnole.
Svolta con cadenza semestrale, l’esercitazione si è sviluppata attraverso attività a fuoco congiunte tra Caschi Blu di UNIFIL dei Settori Ovest ed Est con i militari libanesi della 5ª e della 7ª Brigata e ha visto l’impiego di mezzi blindo/corazzati, mitragliatrici pesanti e armi leggere.
La cooperazione tra i peacekeeper di UNIFIL e le LAF, partner strategico della missione, mira a incrementare le capacità di interoperabilità e di coordinamento.
Italbatt, costituito su base 66° Reggimento Fanteria Aeromobile Trieste, ha partecipato all’esercitazione multinazionale con il Battaglione di Fanteria Aeromobile, con il Gruppo Squadroni del 5° Reggimento Lanceri di Novara e assetti dell’8° Reggimento Guastatori Paracadutisti impiegando a fuoco le Blindo Centauro e le mitragliatrici Browning 12,7 ed MG 42/59 montate sulle torrette Hitrole dei VTLM Lince.
L’esercitazione ha avuto l’obiettivo di verificare l’efficacia delle procedure per il supporto di fuoco dei mezzi blindati e verificare e implementare le capacità di operare nel contesto multinazionale tra le diverse unità, aumentando quindi costantemente l’effetto deterrente di un’efficace capacità di intervento da parte delle Forze Armate Libanesi (LAF) nel Sud del Libano.
Il sostegno alle LAF, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e all’assistenza alla popolazione, è infatti uno dei principali compiti assegnati al contingente italiano di UNIFIL che opera nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’ultimo e decisivo giorno dell’attività è stato seguito dal Force Commander, Generale di Divisione Stefano Del Col, che ha potuto constatare ancora una volta le capacità e la preparazione degli assetti italiani in UNIFIL, conclude la nota.
Fonte e foto: SW UNIFIL