“Nella serata di ieri [29 giugno, ndr] si è conclusa ufficialmente la missione italiana in Afghanistan”, scrive in un comunicato stampa del 30 giugno la Difesa.
“Con il rientro dell’ultimo uomo del contingente italiano, è terminato in totale sicurezza un imponente sforzo logistico e operativo condotto con puntualità e sicurezza dalle nostre Forze Armate. Non termina però l’impegno della comunità internazionale, Italia in primis, per l’Afghanistan che continuerà in altre forme, a partire dal rafforzamento della cooperazione allo sviluppo e al sostegno alle istituzioni repubblicane afghane”: così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in merito all’arrivo nella serata di mercoledì, all’aeroporto militare di Pisa, del Generale di Brigata Beniamino Vergori, Comandante del Contingente, e degli ultimi militari che erano ancora schierati a Herat. Si è conclusa così la fase del rientro del contingente italiano dall’Afghanistan.
“Un momento toccante e straordinario con la chiusura di un capitolo significativo della nostra storia. Terminano 20 anni di sforzo nazionale che hanno visto la dedizione e lo spirito di sacrificio dei nostri oltre 50.000 uomini e donne in divisa che si sono avvicendati in questi lunghi anni e voglio ricordare con gratitudine i 723 feriti e con profonda commozione le 53 vittime italiane che hanno perso la vita al servizio della Repubblica e per portare stabilizzazione e pace in Afghanistan”, ha affermato Guerini.
L’impegno italiano in Afghanistan – così come annunciato dal Ministro della Difesa lo scorso 8 giugno nel corso della cerimonia dell’ammainabandiera presso la base italiana nel Paese asiatico – continuerà non solo sotto il profilo delle attività di cooperazione allo sviluppo e rafforzamento delle Istituzioni, si legge dal comunicato, ma anche nell’addestramento e potenziamento delle Forze di Sicurezza afgane, per non disperdere i risultati ottenuti finora.
L’operazione di rientro si è contraddistinta per la sua complessa natura operativa e logistica, comprendendo tutto lo spettro delle attività operative militari. Uno sforzo significativo che il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha pianificato e condotto sulla base di un quadro situazionale corrente di un teatro operativo volatile e complesso che ha richiesto un’attenta e costante analisi di tutti gli aspetti prettamente operativi legati alla difesa e protezione del Contingente, si apprende.
Si conclude dunque per l’Italia la missione Resolute Support, subentrata dal 1° gennaio 2015 alla missione ISAF, che ha avuto come focus in questi anni la formazione, la consulenza e l’assistenza alle Afghan Security Institutions (ASI – Ministry of Defense and Ministry of Interior) e alle Afghan National Defence Security Forces (ANDSF) a livello ministeriale, istituzionale e al livello operativo.
Fonte e foto: Difesa