Nella mattina del 20 settembre scorso, al Parco Divisione Acqui, si è svolta la cerimonia di commemorazione del 76° anniversario dell’eccidio della Divisione omonima, avvenuto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 nelle isole greche di Cefalonia e Corfù, si apprende da un comunicato stampa del Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto (COMFOTER SPT).
Presenti alla cerimonia il Prefetto della città di Verona, Dott Donato Cafagna, il Sindaco, Avv Federico Sboarina, e il Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto, Generale di Corpo D’Armata Giuseppenicola Tota, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, al presidente nazionale dell’associazione Divisione Acqui, Giuseppe Dal Piaz, e di quello della sezione veronese, Claudio Toninel.
Tra il pubblico una folta rappresentanza degli studenti delle scuole medie Bettelloni e Seghetti, che al termine della cerimonia hanno accompagnato i reduci della Divisione Acqui alla Bandiera del 17° Reggimento per un emozionante saluto finale, “a testimonianza del forte messaggio che una giornata come questa deve portare alle nuove generazioni”, scrive il COMFOTER SPT
La ricorrenza ricorda uno dei più tragici fatti accaduti all’Esercito italiano durante la Seconda Guerra Mondiale, quando dopo l’8 settembre 1943, circa 10 mila soldati della Divisione Acqui vengono trucidati dai tedeschi per aver scelto di non consegnare se stessi e le armi ai nazisti, alleati e improvvisamente nemici, in quegli spazi circoscritti dal mare tra Cefalonia e Corfù.
Nel suo intervento il Prefetto ha sottolineato come “il coraggioso rifiuto di arrendersi, cedendo le armi che costò la vita a tanti di loro, rappresenta tutt’ora uno degli esempi più fulgidi di orgoglioso attaccamento ai valori di Onore e di Patria”, mentre il Sindaco Sboarina ha voluto evidenziare come “oggi ricordare l’eccidio della Divisione Acqui e tutti i Caduti di quei drammatici giorni è fare memoria dell’esempio di tantissimi giovani, un eroismo scaturito dalla volontà di mantenere fede al proprio dovere, ma anche al senso dell’Onore e al rispetto dello Stato” e, rivolgendosi in particolare ai giovani studenti presenti ha aggiunto che “cerimonie come quelle di oggi possono essere un ponte tra passato e presente , un modo per promuovere tra le nuove generazioni l’identità nazionale e l’attaccamento a quei simboli che da un secolo e mezzo rappresentano il nostro Paese”.
Fonte e foto: COMFOTER SPT