Per gli artiglieri del 24° Reggimento Peloritani, dai primi di giugno schierati nel teatro operativo kosovaro, si è conclusa il 23 giugno scorso, nella base di Villaggio Italia a Peč/Pejë, la settimana addestrativa mirata al raggiungimento della “Full Operational Capability” (FOC).
“La FOC, ovvero la capacità di operare impiegando equipaggiamenti, mezzi ed assetti per l’assolvimento dei compiti richiesti nell’ambito della missione in Kosovo denominata “Joint Enterprise” – spiega il Multinational Battle Group West (MNBG-W) nel comunicato stampa con cui dà notizia dell’evento – è un requisito indispensabile al fine di uniformare gli standard operativi tra le varie unità multinazionali che operano nel teatro operativo, contribuendo al mantenimento della libertà di movimento e della stabilità nel settore occidentale del Kosovo”.
Tra le attività addestrative svolte dagli artiglieri del 24° reggimento Peloritani vi sono: il “Crowd and Riot Control” (CRC), un’attività di controllo della folla che prevede, oltre all’addestramento sul terreno, anche l’impiego di elicotteri, finalizzato al raggiungimento delle varie zone di intervento in tempi brevi; il “Fire Phobia”, attività addestrativa mirata alla gestione di eventi tumultuosi, con l’aggiunta del lancio di manufatti incendiari contro il personale in assetto antisommossa, simulando così un vero e proprio scenario di guerriglia urbana.
Composto da due compagnie austriache, una slovena e una italiana, quest’ultima inquadra al suo interno un plotone moldavo, il battaglione di manovra insieme al Gruppo Supporto di Aderenza (GSA) costituiscono rispettivamente la componente operativa e logistica del MNBG-W, unità a guida italiana comandata dal Colonnello Daniele Pisani.
Secondo la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le unità di KFOR hanno il compito di mantenere un elevato livello di prontezza operativa, intervenendo, in caso di necessità, a supporto della polizia locale e delle forze di sicurezza kosovare.
Le unità del MNBG-W inoltre operano al fine di garantire la sicurezza del monastero di Visoki-Decani, simbolo della religione cristiana ortodossa, dal 2004 dichiarato patrimonio dell’UNESCO, conclude il comunicato.
Fonte e foto: MNBG-W