Si è svolto nel pomeriggio di ieri, 20 maggio, nell’aula magna di Palazzo Arsenale a Torino, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, un seminario sulla missione in Kosovo (KFOR). Ne ha dato notizia con un comunicato stampa lo stesso Comando.
La missione KFOR è un’operazione di peacekeeping, a cui i soldati italiani stanno contribuendo a partire dal 1999.
Relatori del seminario sono stati tre ex Comandanti della missione: il Generale Mauro Del Vecchio, primo Comandante del contingente italiano; il Generale Giovanni Fungo, Comandante della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito e ventunesimo comandante di KFOR, e il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e ventiduesimo Comandante del contingente in Kossovo.
Moderatori dell’evento, si apprende, il Colonnello Franco Di Santo, vicecapo Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, e il professor Giovanni Cerino Badone, docente di storia militare. Gli Ufficiali Generali hanno raccontato le loro esperienze, sia personali che di Comandanti in terra kosovara, ai giovani ufficiali della Scuola di Applicazione.
Dopo una accurata e precisa ricostruzione storica degli eventi che portarono all’intervento italiano e una puntuale descrizione dello svolgimento della missione da parte del professor Cerino Badone e del Colonnello di Santo, i relatori hanno raccontato la loro esperienza arricchendo il dibattito con aneddoti e particolari poco noti ai più.
Molte e variegate sono state poi le domande da parte della platea. Si è spaziato dalla visione dell’opinione pubblica italiana sulla partecipazione alla missione, alle problematiche logistiche e di comando con un Esercito che alla fine degli anni Novanta sperimentava ancora il passaggio dal servizio di leva al soldato professionista.
Lo stesso Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione, Gen Cuoci, nel ringraziare gli illustri relatori, ha sottolineato l’importanza per la formazione dei giovani ufficiali della scuola di far proprie le esperienze di chi li ha preceduti e di quanto sia fondamentale la conoscenza della storia recente di un paese per la comprensione delle complesse dinamiche politiche, religiose e sociali e riuscire così a operare al meglio come soldati in terra straniera.
Fonte e foto: Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito