Si è svolto nel pomeriggio del 19 marzo, presso l’aula magna di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito a Torino, un seminario sulla missione italiana in Libano, denominata Italcon.
Lo rende noto con un comunicato stampa la stessa Scuola.
“La missione Italcon è stata un’operazione di peacekeeping, svolta dai soldati italiani tra il 1982 e il 1984, in collaborazione con Francia, Stati Uniti d’America e Gran Bretagna”, ricorda la Scuola.
Fu quella la prima volta, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, che un reparto delle Forze Armate Italiane si recava in missione, fuori dai confini nazionali, con il compito di difendere la popolazione civile.
Relatori d’eccezione sono stati il Generale Franco Angioni, già Segretario Generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti, nonché membro della Delegazione parlamentare presso la NATO dal 2001 al 2006, e Comandante della missione Italcon, e il Generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo Interforze (COI) e comandante di compagnia incursori durante la suddetta operazione.
Come moderatori dell’evento il Colonnello Franco Di Santo, vice capo Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, e il Professor Giovanni Cerino Badone, docente di storia militare.
I due ufficiali generali hanno raccontato le loro esperienze, sia personali che di Comandanti in terra libanese, ai giovani ufficiali della Scuola di Applicazione. Dopo una accurata e precisa ricostruzione storica degli eventi che portarono all’intervento italiano e una puntuale descrizione dello svolgimento della missione da parte del professore Cerino Badone e del col Di Santo, i due relatori hanno arricchito il seguito del simposio con aneddoti e retroscena, sottolineando la perfetta sinergia a livello interforze e multinazionale “non poi così scontata nei primi anni Ottanta”, evidenziando come anche l’Italia campione del mondo abbia aiutato l’immagine della Nazione verso gli altri paesi, e marcando l’importanza delle prime attività di cooperazione tra civili palestinesi e militari italiani attraverso il soccorso sanitario.
Molte sono state le domande da parte della platea. Si è spaziato dalla visione dell’opinione pubblica italiana dei primi anni Ottanta, “probabilmente all’epoca non pronta per attività militari di tale livello”, alle problematiche logistiche e di comando con un Esercito ancora basato sul servizio di leva, per finire con il paragone con l’attuale presenza italiana in Libano con la missione UNIFIL “che, verosimilmente, tra non molti mesi, vedrà protagonisti, come Comandanti, alcuni dei sottotenenti oggi seduti in aula magna”.
Lo stesso Comandante del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione, Generale di Divisione Salvatore Cuoci, nel ringraziare gli illustri relatori, ha sottolineato l’importanza per la formazione dei giovani ufficiali della scuola di far proprie le esperienze di chi li ha preceduti e di quanto sia fondamentale la conoscenza della storia recente di un paese per la comprensione delle complesse dinamiche politiche, religiose e sociali “per riuscire a operare al meglio come soldati in terra straniera”.
Fonte e foto: Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito